LAURA LANA
Cronaca

Aggressione a colpi di machete. Due ventenni finiscono in cella

Sesto, inchiodati dalle telecamere. Uno dei tre presi di mira ebbe una prognosi di 90 giorni

Aggressione a colpi di machete. Due ventenni finiscono in cella

Sono stati inchiodati dalle telecamere e da un lavoro certosino della squadra investigativa del commissariato di Sesto, guidato dalla dirigente Anna Bruno. Mesi di indagine e di raccolta di decine di testimonianze dopo la violenta aggressione che il 9 luglio alle 5 del mattino si era conclusa con un ventenne massacrato a colpi di mannaia e altri due amici feriti in piazza Montanelli, a pochi metri dal locale Glass Cube. Al termine dell’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Monza, gli agenti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due coetanei: un ecuadoriano e un italiano di origini sudamericane, residenti a Pregnana Milanese e a Magenta, entrambi con precedenti specifici.

I due sono gravemente indiziati di tentato omicidio, rapina aggravata e lesioni, nei confronti dei tre coetanei che erano stati violentemente aggrediti all’uscita della discoteca sestese, dopo una serata trascorsa all’interno del locale. Ci sono voluti mesi per ricostruire il contesto, soprattutto negli ambienti sudamericani dopo l’analisi delle immagini del sistema di videosorveglianza, che hanno immortalato la coppia mentre si scagliava contro le vittime. Un assalto in cui i due ventenni hanno rivestito il ruolo di capibanda. L’episodio non viene inquadrato in uno scontro tra esponenti di pandillas rivali, ma come una lite per futili motivi poi degenerata in un agguato. Sia i presunti aggressori che i tre ragazzi picchiati, tutti di origini sudamericane, avevano preso parte alla serata al Glass: all’interno della discoteca-ristorante l’origine del diverbio, alimentato anche dall’uso eccessivo di alcol, che poi è continuato fuori fino all’aggressione in piazza.

Un copione ripetuto più volte dai due giovani finiti in carcere: tutti i loro precedenti riguardano, infatti, risse violente e uso di armi bianche. Quella mattina, con una mannaia, avevano colpito un 20enne, causandogli lesioni al torace e alle spalle importanti, tanto che il ragazzo era stato dimesso con una prognosi di 90 giorni. Un amico, intervenuto in suo aiuto, era stato rapinato del cellulare e colpito con calci e pugni al volto, riportando contusioni e lesioni guaribili in 14 giorni. Un terzo era riuscito a schivare i colpi di machete. Il 24 agosto il questore di Milano aveva disposto la chiusura del locale per dieci giorni e il sindaco aveva emesso un’ordinanza antimovida.