Affitti, spazi, incentivi "Sesto impari da NoLo"

Incontro sul commercio per rilanciare un settore in sofferenza causa pandemia

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di Laura Lana

Che Sesto impari da NoLo per attrarre nuova linfa attraverso affitti calmierati, spazi per start up e artigiani, pratiche più smart e veloci. Lo dice chiaramente Roberto Lorenza (nella foto), commerciante di piazza Petazzi e vicepresidente di Confcommercio Sesto, durante l’incontro sul commercio organizzato dai Giovani Sestesi e da Paolo Vino per "rilanciare un tessuto in sofferenza per la pandemia e per ragioni più profonde". Si guarda al passato, costellato da "errori giganteschi, come aver sfregiato il terreno e le nostre periferie con l’insediamento di centri commerciali che rischiano di lasciare nuove aree dismesse come l’ex Auchan". Si guarda al futuro imminente con la riqualificazione dell’Unione Zero delle aree Falck, ma soprattutto al presente. "Da 6 anni portiamo avanti un’idea con Confcommercio su un’isola pedonale che deve essere completamente diversa da quelle proposte nel passato - spiega Lorenza -. Noi esercenti non siamo mai stati contrari, ma quella pedonalizzazione pensata 20 anni fa non ha più senso oggi". Innovare e rinnovare per non trasformare la zona di Sesto vecchia in un dormitorio. "Si deve lavorare per armonizzarla al meglio con la città nuova. La città consolidata dovrà avere qualcosa da offrire, ad esempio un tipo di commercio nuovo. NoLo è la zona più attrattiva di Milano per tessuto commerciale e turismo giovane tra spazi polifunzionali, workshop negli stessi negozi, attività innovative, librerie sociali, coworking, aree pedonali non fatte di panchine ma con pingpong in mezzo alle vie". Due le strade da percorrere.

"Intanto, lo sviluppo culturale che toglie degrado alle città. Unire le 4 ville storiche e sfruttare le scuole civiche potrebbe portare a ridare vita a spazi dismessi per i creativi che ci sono in giro, creare piccoli anfiteatri, isole per dipingere all’aperto, porterebbe ambulanti". Già Piero Bottoni, a metà anni ’50, disegnò la connessione tra le ville. "Petazzi, Dante, Volta sono direttrici da rivalutare. Bisogna stimolare imprese che non sono il commercio tradizionale della Salumeria Lorenza. Bisogna farlo proponendo utenze agevolate, incentivi alle nuove idee, affitti calmierati, agilità nelle licenze per attività multifunzionali. Come Confcommercio abbiamo chiesto più volte al Comune un tavolo specifico con architetti, ingegneri, docenti del Politecnico. Bisogna avere l’umiltà di mettersi in ascolto".

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