Affitti in Galleria, obiettivo 60 milioni di euro

Il Comune punta sulla ripresa e stima un aumento degli incassi nel 2022. Tre offerte per lo spazio Bric’s: Samsonite, Tod’s e Celine

Galleria Vittorio Emanuele II a Milano

Galleria Vittorio Emanuele II a Milano

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 La Galleria Vittorio Emanuele è ancora semideserta a causa dell’emergenza Covid, ma le imprese credono nella ripresa e cercano di entrare (o restare) nel Salotto dei milanesi. L’ultimo caso, anzi l’ultimo bando è quello relativo allo spazio attualmente occupato dalla valigeria Bric’s, che nel giugno scorso si è aggiudicata un altro locale in Galleria, quello lasciato libero dal cravattificio Zadi, e si trasferirà lì nei prossimo mesi. La gara per l’attuale spazio di Bric’s, intanto, vede la partecipazione di tre marchi: Samsonite (valigie), Tod’s (scarpe) e Celine (borse). Le tre buste pervenute sono state aperte ieri mattina dal Comune ma i tecnici dell’assessorato al Demanio guidato da Emmanuel Conte non hanno ancora analizzato le offerte tecniche ed economiche delle tre aziende.

La base d’asta fissata da Palazzo Marino per i 249 metri quadrati in Galleria – due vetrine lato Salotto, ingresso posteriore in via Marino 7 e quattro livelli: piano interrato, piano terra con collegamento interno, soppalco e ammezzato – è di 722 mila euro. La gara prevede offerte al rialzo, l’ingresso del nuovo inquilino è previsto entro e non oltre il 2022. Ma il trasloco di Bric’s nel suo nuovo spazio potrebbe avvenire in tempi molto più rapidi: l’amministrazione sta lavorando per risolvere in modo bonario il contenzioso aperto dal marchio di valigie nell’ottobre 2020 per ottenere da Palazzo Marino il pagamento di 287 mila euro a titolo di avviamento commerciale.

L’appetibilità del Salotto resta alta anche in tempi di emergenza sanitaria e di crisi economica. La progressione degli incassi per il Comune dai canoni di locazione degli spazi in Galleria dimostra che i grandi marchi puntano a conquistare o riconquistare un posto tra piazza Duomo e piazza Scala per le loro vetrine. Ma i numeri forniti da Palazzo Marino dimostrano anche che il 2020 è stato un anno nero per il Salotto. Gli incassi da bollettini d’affitto pagati dai negozi presenti in Galleria nel 2019 ammontavano a 45.574.000 euro, nel 2020 invece sono calati a 43.418.000 euro, per poi risalire a 52.977.000 euro nel 2021, in cui ci sono state sì due ondate di contagio ma tanti mesi caratterizzati dal ritorno alla normalità. 

Numeri in parte condizionati e ridotti dai piani di rateizzazione dei pagamenti offerti da Palazzo Marino ai concessionari a causa dell’emergenza Covid. Il Comune adesso spera che si possa uscire definitivamente dal tunnel dell’emergenza e fornisce stime in crescita sull’anno in corso. L’obiettivo è incassare 60 milioni di euro dai canoni d’affitto in Galleria nel 2022, emergenza Covid permettendo. Previsione ottimistica ma in linea con il ricorso a gare anche all’incanto che hanno fatto schizzare in alto l’ammontare dei canoni di locazione annuali nel Salotto. La classifica degli ultimi due anni indica cifre-monstre per conquistare un posto in Galleria: 5.050.000 euro da Dior, 4.500.000 euro da Gucci, 2.450.000 euro da Fendi, 1.900.000 euro da Armani (le cui vetrine negli spazi ex Tim apriranno prossimamente), 1.300.000 euro da Chanel per lo spazio nell’ex albergo diurno Cobianchi insieme a Oxus, 875.000 euro da Damiani, 610.000 euro da Church’s, 589.000 euro da Santoni, 550.000 euro dai Fratelli Rossetti e 501.000 euro da Bric’s.

Dalla Galleria ai locali del Comune di fronte al Teatro Dal Verme. Dall’assessorato al Demanio fanno sapere che si va verso il rinnovo dell’affitto per i ristoranti “Rita & Antonio’’ e “I Quattro Mori’’, in zona Cairoli, a pochi metri dal Teatro Dal Verme, entrambi di proprietà comunale, entrambi locali storici per Milano. I Quattro Mori è stato citato anche in uno dei libri del famosissimo romanziere americano John Grisham.  

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