"Addio open space, ecco le nuove frontiere"

"Lo smart working ha rivoluzionato le esigenze delle aziende in una città che sta diventando sempre più policentrica, con tante aree di pregio". Francesco Rovere, senior development manager di Axa Im Alts, il ramo immobiliare del colosso assicurativo francese che a Milano ha avviato progetti come quello su via Monte Rosa 91 e massicci investimenti, osserva le evoluzioni del mercato.

Come si traduce questo cambio di esigenze delle aziende?

"Più che una riduzione degli spazi assistiamo al trasferimento da una location all’altra alla ricerca di un miglioramento qualitativo. Ora in media il 50% degli spazi di un’azienda è destinato ad attività informali, postazioni flessibili, aree relax, sale riunioni. Fino a tre o quattro anni fa era solo il 10%, mentre tutto il resto era un open space classico. Le aziende cercano di creare ambienti ospitali per i dipendenti: i nuovi uffici possono comprendere anche aree fitness o massaggi, pub e nidi aziendali".

Quali sono le zone di Milano più richieste?

"Quello che stiamo notando è che non esiste più un’alternativa centro-periferia. La città è diventata policentrica, con tante aree di prestigio".

Sul fronte della domanda e dei prezzi, quali sono le vostre previsioni per il 2023?

"I dati sugli investimenti nell’immobiliare commerciale in Italia, relativi al primo trimestre dell’anno, non sono incoraggianti, soprattutto nel confronto con il 2022, miglior anno di sempre. I prezzi sono stabili ma, considerando l’inflazione, questo si traduce in una riduzione".

A.G.

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