Milano – Questa è una storia che non si vorrebbe mai raccontare perché la vittima di una violenza sessuale stavolta è una bambina di soli sette anni. L’autore dello stupro ripetuto ha 31 anni è in carcere, a San Vittore, in attesa della burocrazia giudiziaria che trasformi il rito immediato con cui il pm l’ha mandato a processo in giudizio abbreviato che gli consentirà di ottenere lo sconto di un terzo della pena.
La storia è semplice nella dinamica, quanto cruda e devastante per la vita futura e la salute della bambina. Succede in un doposcuola, quando la bimba, originaria del Camerun, viene lasciata dalla mamma nelle mani di un amico, connazionale che insieme ad altri gestisce un “momento ricreativo“ quotidiano per i più piccoli. La mamma giovanissima della piccola Maria, (il nome è di fantasia) lavora, è una madre single e non può contare sull’aiuto di nessuno, quindi il pomeriggio quando non riesce a seguire nei compiti la bambina si rivolge alla comunità che gestisce diversi servizi tra cui questo doposcuola per i più piccoli.
È lì che si verificheranno le violenze sulla minore. Maria fa subito amicizia con gli altri bambini che incontra e con questo adulto di cui si fida. Ma lui ha una doppia faccia e un’anima criminale. Così l’uomo a cui viene affidata approfitta di ogni momento in cui altre persone non vedono per trascinarla in bagno o in un luogo appartato con la scusa di farla giocare e in realtà cambia approccio e consuma violenze sessuali complete.
Altro elemento terribile che aggrava la tragedia: la piccola si ammala proprio a causa di questi ripetuti atti di violenza. Contrae una grave malattia che è prova degli stessi abusi. Ad accorgersi del malessere psicologico e fisico della bambina è la madre.
La piccola Maria comincia a sentirsi male, accusa dolori, smette di mangiare. Anche psicologicamente ha segni evidenti del disagio provocato da quanto le accade a causa delle violenze che subisce. Prima la visita medica e poi il ricovero d’urgenza in ospedale. Solo dopo, a quadro clinico chiaro, la bimba troverà il coraggio di raccontare quello che le stava succedendo, che con quell’uomo non vuole più fare i compiti e nemmeno più parlare. Che è stato lui a farle venire quella malattia.
La Procura convoca la bimba e la sente in audizione protetta, in incidente probatorio confermerà tutto. Racconta di ogni volta che, rimasti soli, lui ne abusava e la obbligava a non dire nulla perché altrimenti sarebbe successo qualcosa di brutto alla sua mamma. L’uomo di 31 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale pluriaggravata, fra l’altro dalla minore età della vittima, inferiore ai dieci anni.