LUCA CIANFLONE
Cronaca

Abbiategrasso, disabili: i Comuni non pagano Anffas

Niente contributi dovuti né da Magenta né da Abbiategrasso. L’associazione: "Bilancio in grave passivo, non lasciteci soli".

Alberto Gelpi, consigliere delegato di Anffas onlus Abbiategrasso

di Luca Cianflone

"Le amministrazioni comunali non ci hanno ancora riconosciuto parte dei contributi che il governo ha sentenziato ci spettino. Alcuni, pochi, hanno pagato, altri no. Capisco le difficoltà delle amministrazioni ma per continuare ad offrire i nostri servizi, abbiamo bisogno almeno di quello che ci è dovuto, circa 50-60 mila euro". Si sfoga così Alberto Gelpi, Consigliere delegato di Anffas onlus Abbiategrasso, associazione che si occupa dell’assistenza di disabili intellettivi. Passata la bufera dell’emergenza coronavirus, l’associazione deve ora far fronte alle difficoltà economiche. Non stanno arrivando i contributi: "Durante il lockdown il centro diurno (gli ingressi giornalieri) sono stati interrotti ed i 36 ragazzi che seguiamo non hanno più potuto accedere ai nostri servizi. Per venire loro incontro abbiamo organizzato una sorta di assistenza in remoto. Lavoro che il governo ha stabilito ci venisse riconosciuto dagli enti locali e ci venissero corrisposti parte di quei contributi che erano stati messi a budget. Questo non sta avvenendo".

Senza entrare troppo nel dettaglio, i costi per ogni assistito vengono divisi tra ats, comune di residenza ed associazione. Le amministrazioni comunali hanno interrotto il riconoscimento dei contributi per quanto riguarda gli ospiti del centro diurno, perché appunto chiuso. "Abbiamo offerto un servizio necessario e comunque di valore, tempo e risorse per garantire ai nostri assistiti ed alle loro famiglie quanto più appoggio possibile. Abbiamo relazionato un impegno in remoto che corrisponde circa al 50% dei contributi di cui avremmo usufruito, cioè circa 60 mila euro. I Comuni non possono lasciarci soli". Questi soldi servirebbero solo a coprire in parte le grossi perdite di quest’anno: "Contiamo di chiudere il bilancio con circa 180 mila euro di passivo. Questo è dovuto all’aumento delle spese per fronteggiare la pandemia. Isolamento dei ragazzi, dispositivi, supporto del personale ed altro ancora". Perdite poco inferiori al 20% del fatturato di circa 1 milione. "Al momento - continua Gelpi- solo un paio di comuni ci hanno riconosciuto quanto dovuto, ad esempio Morimondo. Il resto delle amministrazioni stanno prendendo tempo. Con Abbiategrasso e l’assessore ai Servizi alla Persona e alle Famiglie Rosella Petrali, siamo in costante contatto e so che si sta impegnando per trovare le risorse ma al momento sia Abbiategrasso che Magenta non hanno versato la loro parte di quei contributi". Il contenzioso è aperto, Anffas, come detto, in questi mesi ha dovuto affrontare l’emergenza sanitaria e in parte economica, facendo affidamento solo sulle proprie forze. "Soprattutto durante la fase iniziale c’è stato un grande senso di abbandono da parte delle istituzioni. Sono stati mesi che hanno testato le nostre possibilità e capacità. Abbiamo tirato fuori il meglio da tutti, ospiti e personale. Abbiamo avuto un ospite positivo, il quale ha scoperto di aver contratto il virus quasi per caso. Tornato in struttura abbiamo predisposto tutto per l’isolamento ed abbiamo comunque trattato ogni assistito come fosse potenzialmente positivo. Nel frattempo abbiamo chiesto ad Ats di poter fare i test ma nulla". Solo qualche settimana fa la struttura ha potuto effettuare i controlli ed hanno riscontrato che altri 8 ragazzi avevano contratto il covid-19: "Ora sono e siamo tutti negativi. Per poter assistere tutti gli ospiti separatamente, le ore del personale sono aumentate. Questo ha comportato uscite maggiori. Chiediamo - conclude che le amministrazioni facciano il loro".