"Abbiamo pagato oltre 8mila euro". La parrocchia ora chiede il rimborso

Il parroco si è rivolto a un’associazione che ha presentato ricorso al giudice di pace

Una bolletta da più di 8mila euro. Immaginiamo lo sconcerto e la rabbia del parroco della chiesa della periferia sud della città, il cui nome non è stato reso noto, che ad agosto ha pagato quella somma, per i consumi del mese di luglio. Una parrocchia di dimensioni ridotte, senza condizionatori, che oltre alla chiesa ha una sala per il catechismo e un cortile per far giocare i ragazzi. Il sacerdote ha chiesto aiuto all’Associazione Giustitalia "e noi – spiega Luigi De Rossi, tra i legali rappresentanti dell’associazione – abbiamo presentato ricorso al Giudice di Pace di Roma, competente per territorio, essendoci la sede di Enel Spa".

"Nel mese di agosto 2022 – si legge nel ricorso – la parrocchia ha ricevuto per i consumi elettrici una bolletta da 8.351,23 per il mese di luglio 2022. Si precisa che gli ambienti parrocchiali ed i piccoli locali contigui e di pertinenza sono privi di condizionatori d’aria (che avrebbero potenzialmente potuto “giustificare” un più accentuato consumo di energia) e tutti i consumi elettrici sono ridotti per l’utilizzo di lampadine a risparmio energetico. Ad ogni buon conto, per non incorrere in una inottemperanza che avrebbe potuto portare al distacco forzoso della fornitura elettrica negli ambienti parrocchiali stessi, l’amministrazione parrocchiale, nel mese di agosto, provvedeva al pagamento della fattura per l’importo intero". Ma "è evidente l’eccessiva onerosità della fattura, per un consumo energetico che nel mese di luglio 2022 è stato addirittura “contenuto” per il ridotto utilizzo degli ambienti e delle stanze per il periodo estivo con luce esterna solare". Da qui, la richiesta del rimborso dell’intera somma a Enel Spa, il fornitore della corrente. L’associazione ricorda anche che "già a gennaio 2021, L’Antitrust aveva multato Enel ed Eni per 12,5 milioni in quanto chiedevano ai clienti di pagare bollette non dovute per la mancata lettura dei contatori".

L’importo è stato pagato subito anche perché, spiegano sempre i difensori, non era possibile fare diversamente essendo stata disposta una domiciliazione bancaria. Adesso il timore è per il futuro, perché nei mesi invernali il consumo aumenterà. E come sarà possibile per una piccola parrocchia garantire il servizio ai ragazzi e agli adulti, se il prezzo da pagare consiste in cifre stellari?

Marianna Vazzana

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