
Pepèn ha aperto a Milano in via Malpighi: tutto il gusto della gastronomia parmigiana
Milano, 17 marzo 2025 – È un angolo di Parma che ha appena fatto il suo ingresso a Milano, precisamente in via Malpighi 3, zona Porta Venezia. Parliamo di Pepèn, icona parmigiana dal fascino intramontabile, che ha rapidamente conquistato i palati milanesi grazie al suo mix vincente di tradizione e innovazione.
Tutto nasce negli anni Cinquanta, quando Giuseppe Pepèn e sua moglie aprirono a Parma un piccolo locale destinato a diventare un punto di riferimento per chi ama mangiare rapidamente senza rinunciare alla qualità. Una proposta rivoluzionaria per l’epoca: panini preparati sul momento, tartine creative e soprattutto la celebre Carciofa, un delizioso scrigno di pasta sfoglia che racchiude il ripieno tipico dei tortelli d’erbetta con aggiunta di carciofi e mortadella. Un successo immediato, che si rinnova di generazione in generazione.
L’approdo milanese
Nel corso degli anni Pepèn è diventato una vera istituzione a Parma. Dopo decenni di successi, arriva finalmente a Milano. A Porta Venezia, Pepèn mantiene intatto lo spirito originario: un luogo informale e vivace, dove i sapori genuini incontrano la praticità dello street food di qualità.
Tra i grandi classici che hanno fatto la storia del brand spiccano panini iconici come lo “Spaccaballe“, con arrosto di maiale, pomodori freschi, insalata croccante, ketchup e maionese, il “Caval pist“ con carne di cavallo macinata, zucchine grigliate e salse saporite, oppure il mitico Toast farcito con fontina, cotto e giardiniera fatta in casa. Ogni piatto è curato nei minimi dettagli, con ingredienti freschissimi e rigorosamente selezionati, preparati a vista e al momento.
L’offerta è varia e si adatta perfettamente ai ritmi milanesi: dalla pausa pranzo informale alla cena sfiziosa. Inoltre, la collaborazione con l’enoteca “N’Ombra de Vin“, famosa per la selezione di vini pregiati, aggiunge valore e prestigio al progetto.
Pepèn Milano non è solo un luogo per mangiare, ma è diventato rapidamente un’esperienza sensoriale, un incontro diretto con la storia gastronomica di Parma, raccontata attraverso l’ironia dei suoi panini e la freschezza delle sue idee.