A pochi metri altre fabbriche degradate

A Buccinasco, soddisfazione per la demolizione imminente di una fabbrica per un nuovo complesso residenziale, ma preoccupazione per altre due fabbriche in degrado. Il Comune sollecita i proprietari a intervenire, mentre si prospettano nuove opportunità di rigenerazione urbana.

A pochi metri altre fabbriche degradate

A pochi metri altre fabbriche degradate

Da una parte, i cittadini del quartiere Romano Banco finalmente sono soddisfatti per l’imminente demolizione dell’ex Triveneta Cavi, la fabbrica dove sorgerà un nuovo complesso residenziale. Dall’altra, a meno di cento metri di distanza l’una dall’altra, rimangono in sospeso i lavori di riqualificazione per altre due fabbriche in preda al degrado. Si tratta della ex Feltrinelli-Grafica Sipiel, tra via dei Platani e via degli Aceri, e la Geotronics di via Friuli.

Due colossi che ormai cadono a pezzi, spesso occupati abusivamente: lo scorso anno, sono stati trovati e denunciati dalla polizia locale due uomini che erano entrati negli ex uffici, utilizzati come personale ricovero. Stessa cosa alla Geotronics, da dove sono arrivate diverse segnalazioni per movimenti all’interno della fabbrica che ormai cade a pezzi. Il Comune, tuttavia, può fare poco: sollecitare i proprietari degli immobili (che sono infatti imprese private) affinché possano studiare un piano di riqualificazione e inviare delle diffide per obbligarli a mettere in sicurezza le parti più critiche e pericolanti delle strutture.

Su queste due aree potranno nascere quartieri residenziali al limite arricchiti da negozietti di vicinato. Ma finché i proprietari non decideranno come procedere, i cittadini dovranno continuare ad assistere al lento degrado delle strutture. In tema di rigenerazione urbana, c’è però una buona notizia per i residenti di via della Resistenza, poco distante da queste fabbriche cadenti. È stata bandita un’asta pubblica per la vendita di oltre 7mila metri quadri, dove l’operatore potrà realizzare una palazzina e un parcheggio: nuovo volto per la zona e nuova vita per l’area utilizzata, nei primi anni 2000, dalla ‘ndrangheta come deposito rifiuti.

F.G.