di Monica Autunno Crisi delle liste civiche, dalla defezione dei tre transfughi quasi totale silenzio. Il primo ostacolo è il bilancio: doveva già approdare in aula, sarà presentato entro la scadenza di marzo. Prova generale, e al momento con molte incognite, della “tenuta“ della maggioranza Fusè in difficoltà. La minoranza incalza: "Nulla si muove, è rischio paralisi. Attendiamo che il sindaco riferisca sulla situazione". Quanto al primo cittadino, mantiene la linea della prima ora. "Il primo messaggio è per i cittadini: l’amministrazione è al lavoro, i progetti proseguono, l’attività non è certo ferma. Sul piano politico stiamo confrontandoci. Il mio appello resta quello a tutelare, prioritariamente, l’interesse della città. Che in una fase difficile non ha bisogno di problemi ulteriori". Era emersa pubblicamente in consiglio comunale a novembre la tensione in seno alla compagine civica di Insieme per Melzo: tre consiglieri di maggioranza, Luca Mosconi, Ernesto Madeo e Sofia Mora, avevano votato, con le opposizioni, contro un piano urbanistico proposto dalla maggioranza, causandone la bocciatura. La rottura è stata formalizzata durante le vacanze di Natale, con la costituzione da parte dei tre di un gruppo misto e le prime dichiarazioni ufficiali. "Non ci riconosciamo più nella politica portata avanti dalle Civiche – così il portavoce Mosconi – e abbiamo deciso di rendere ufficiale, con trasparenza, la nostra posizione". Vi sono pochi dubbi che la crisi politica melzese, che rende potenzialmente molto difficoltoso l’ultimo periodo di mandato di Antonio Fusè e della sua giunta, abbia aperto in qualche modo le grandi manovre per la campagna elettorale in vista delle elezioni di primavera. All’arrembaggio delle civiche in difficoltà un centrodestra che, con ogni probabilità, candiderà a sindaco Franco Guzzetti, il primo delle Civiche ad andarsene “sbattendo la porta“ qualche mese fa. E un partito democratico che parrebbe orientato a candidare un altro ex illustre, Rocco Martelli, ...
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