
Da marciapiedi a pista ciclopedonale il passo è stato breve. Peccato che, invece, per molti pedoni il passo sia spesso lungo e pericoloso, visto che diversi marciapiedi di Rescaldina e della frazione Rescalda sono diventati negli ultimi due anni un ibrido dall’identità indefinita. Il paese è probabilmente uno di quelli con il maggior numero di chilometri di piste ciclopedonali di tutto l’Altomilanese e questo dovrebbe essere motivo di orgoglio, se i tracciati in questione fossero reali piste. Invece, forse per evitare burocrazia e spese si è preferito convertire l’esistente. Il risultato è ricco di paradossi: si va da quello più eclatante davanti al cimitero , dove da un lato della strada non esiste marciapiede mentre dall’altro la striscia d’asfalto sopraelevata è stata dipinta di rosso e ora vede la coabitazione forzata di pedoni, ciclisti, famiglie con passeggini, diversamente abili magari in carrozzella, sino a quello più illusorio, ovvero il tratto che conduce alla zona della ex Magnolia e che termina desolatamente con un panettone di cemento. Che a Rescaldina non si sia specializzati nel concludere i tratti di pista ciclabile in maniera sicura per chi li percorre si può ben vedere anche in via Delle Vigne, dove il tracciato rosso - sul marciapiede - finisce con una curva a gomito molto stretta e un paletto.
Altra strada e altro paradosso: via Battisti è percorribile in bicicletta, per la gioia di genitori, nonni e ragazzi visto che proprio in questa strada hanno sede le scuole. Peccato che in bicicletta però non vi si possa arrivare in sicurezza, visto che non c’è un percorso protetto.
Cristiana Mariani