SIMONA BALLATORE
Cronaca

A cosa pensano i lombardi: meno ambiente e politica, più paura per il crimine. Tutti temono il carovita

Lo studio di Istituto Blendi e Cattolica fotografa la richiesta di informazione L’esperta: "Covid? Qui interessa ancora. Ma ora si cercano risposte concrete"

Folla sui Navigli

Diminuisce l’interesse per le tematiche ambientali, cresce l’attenzione sulla microcriminalità. Si chiedono meno informazioni sulle politiche del lavoro e sul caro prezzi (anche se resta cruciale) mentre si cercano più notizie sulle conseguenze della guerra in Ucraina. E in Lombardia non sparisce dai radar il Covid, rispetto a quanto succede in altre regioni. La ricerca - su un campione di 4.693 persone, mille delle quali in Lombardia - è stata condotta dall’Istituto Bilendi, nell’ambito del progetto “Opinion Leader 4 Future“, programma triennale tra Almed, l’alta scuola dell’Università Cattolica, e il Gruppo Credem, che punta a studiare come circolano le informazioni nell’universo mediatico. Insieme hanno dato vita al neonato “Osservatorio per l’Informazione consapevole”.

La prima ricerca sonda i temi sui quali le persone vorrebbero essere più informati quest’anno: è stato chiesto loro di scegliere tre argomenti chiave. A livello nazionale, Il carovita è indicato dal 36% del campione come uno dei temi di maggiore interesse. Fra le donne si registra una maggiore attenzione al tema della sostenibilità (28%), gli uomini sono incuriositi dalle innovazioni tecnologiche (13%). Fra i più giovani (18-34 anni) l’attenzione al carovita scende (-6% rispetto al totale) mentre ci si focalizza più sulla salute mentale (12%, ovvero il 7% in più rispetto al totale campione)."In generale, vi è un interesse maggiore per tutte le tematiche che hanno una ricaduta effettiva sulla propria quotidianità e dove la persona può agire in modo propositivo", spiega Sara Sampietro, coordinatrice dell’Osservatorio Opinion Leader 4 Future.

Focalizzandosi sulla Lombardia e su Milano, spiccano le prime differenze. Se la tematica su cui si chiedono più informazioni resta quella del carovita, in Lombardia l’interesse scende di quattro punti e a Milano di sei. "Le condizioni economiche sono generalmente più favorevoli rispetto ad altre regioni e questo incide. Stesso discorso sull’ambito lavoro e le sue riforme, perché ci sono livelli di occupazione migliori rispetto ad altre aree", spiega la ricercatrice. Colpisce il calo dell’attenzione sul clima. "Ma il tema della sostenibilità resta al secondo posto. Non a livello di politiche, però. Gli intervistati chiedono informazioni su cosa possono fare per essere sostenibili, cosa sia utile o meno. Si cerca una sorta di ‘guida’ per buone pratiche", aggiunge Sara Sampietro.

Guardano meno gli effetti sul lungo e medio periodo, ma sono più pratici i milanesi, che sentono ancora il peso del Covid rispetto ai cittadini di altre aree d’Italia: "La pandemia non è più tra le prime domande, ma se a livello italiano chiede informazioni sul tema il 9% degli intervistati, a livello milanese la percentuale sale al 14, probabilmente perché qui è stato più visibile il suo impatto", dice la coordinatrice dell’Osservatorio. A crescere sono pure le richieste di informazione sulla microcriminalità e la percezione della pericolosità della città: la cronaca locale influisce sì. "Se davanti a uno scenario informativo molto complesso e ridondante c’è stato un allontanamento dei media in termini di fiducia, si chiedono ora informazioni più pratiche, che possano dare informazioni concrete - conclude Sampietro –. E questo si lega a una predilezione per una informazione non superficiale ma sintetica, pur nella sua completezza, e costruttiva. Avvertiamo una stanchezza verso l’allarmismo e l’ansia. Si guardano i problemi per capire come agire".