Enea, lasciato a Pasqua nella Culla per la Vita della Mangiagalli, ha già trovato famiglia

Il piccolo è stato trovato nel locale protetto vicino alla clinica. Al suo fianco anche una lettera della mamma

La culla per la vita del Policlinico di Milano

La culla per la vita del Policlinico di Milano

Milano, 10 aprile 2023 – Una buona notizia di Pasquetta. Il piccolo Enea, lasciato ieri mattina dopo il parto dalla madre alla Culla per la Vita del Policlinico di Milano, ha già trovato famiglia. “Il tribunale - si legge in una nota diffusa dall'ufficio stampa al Policlinico – affiderà il piccolo a una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato”.

Le prime cure in ospedale

Enea, neonato di circa 2,6 chili, è stato trovato il giorno di Pasqua.  Sulle prime a prendersi cura del bimbo è stato lo staff dagli specialisti della Neonatologia alla clinica Mangiagalli del Policlinico. La permanenza di Enea in ospedale, però, sta già per terminare: nei prossimi giorni la famiglia che l’ha avuto in affidamento lo accoglierà a casa, donandogli tutto l’amore che la mamma biologica avrebbe voluto offrigli ma che a malincuore, per cause indipendenti dalla sua volontà, non è riuscita a dargli.

L’iter per l’affidamento

Dopo il ritrovamento del neonato, è infatti partito come da prassi l'iter che nel giro di qualche settimana dovrebbe portare all'affidamento del bimbo da parte del Tribunale dei minori a una famiglia idonea. Quando un bimbo viene trovato nella Culla per la vita, versione moderna di quella che un tempo era la 'ruota degli esposti', la Neonatologia lo prende in carico - spiegano dall'ospedale - e in tempo reale viene contattato il Tribunale dei minori che affida temporaneamente la patria potestà del piccolo al reparto, che così può rispondere dell'accudimento riservato al bebè. Appena il neonato è dimissibile, il tribunale viene avvistato e scatta l'affidamento alla famiglia individuata nel frattempo. Successivamente, si potrà valutare l'eventuale adottabilità del bambino.

La mamma di Enea

Nonostante l’iter di cure e affido, dal Policlinico non perdono la speranza che la mamma di Enea possa tornare sui suoi passi: "Se vorrà ripensarci, in qualunque momento siamo pronti ad accoglierla", assicurano. La madre ha partorito il piccolo in un altro ospedale e lo ha lasciato nella Culla per la vita del policlinico insieme a una lettera piena di parole di grande affetto. Nella lettera, in sostanza, la donna esprimeva il suo rimpianto per non poter prendersi cura del piccolo e specificava come Enea fosse “super sano” e come “tutti gli esami svolti in ospedale” fossero “ok”.

La Culla per la Vita

La Culla per la Vita è stata attivata al Policlinico nel 2007: da allora ha accolto, oltre a Enea, due bambini. Il primo bebè salvato con questo sistema è stato Mario. Era un giorno di inizio luglio 2012. Il piccolo era leggerissimo, nato prematuro (i medici stimavano alla 35esima settimana) pesava appena 1,7 chili e aveva un'età apparente di 6-7 giorni.

Giovanni aveva invece già due mesi quando è stato lasciato nella culla per la vita del Policlinico l'1 febbraio 2016. La sua data di nascita (un giorno di novembre) era nota perché insieme al bambino c'era un cartellino che riportava questa informazione, e informazioni sui vaccini. Il piccolo era ben accudito, hanno raccontato i medici: era pulito e ben vestito, pesava 5,8 kg. Capelli scuri, pelle olivastra, non sembrava di origini italiane.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro