SIMONA BALLATORE
Cronaca

I 250 anni del liceo classico Parini: galleria degli alunni vip. Chi sono e come andavano a scuola

Un convegno ma anche una “caccia al tesoro” fra le pagelle eccellenti per festeggiare l’anniversario. E nel futuro (prossimo) in via Goito tra greco e latino spunta un percorso biomedico

Il preside del liceo Parini Massimo Barella sfoglia la "collezione" di pagelle della scuola (Canella)

Il preside del liceo Parini Massimo Barella sfoglia la "collezione" di pagelle della scuola (Canella)

Milano, 11 novembre 2023 – Si sfoglia la pagella di Carlo Emilio Gadda, che andava particolarmente bene quando frequentava il liceo classico Parini. Anno scolastico 1905/1906, classe seconda B: media del 7 e mezzo, 8 tondo in italiano e latino. E a lasciare intravedere il futuro del poeta-ingegnere c’è un bell’8 e mezzo in matematica. Gadda, che ai tempi abitava in via San Simpliciano, tornò al Parini anche da prof.

Ricordando insieme a lui altri studenti - da Dino Buzzati all’insospettabile “discolo“ Clemente Rebora, si ripercorrono i 250 anni del liceo classico milanese.

Un tesoro negli archivi

Per il compleanno il preside Massimo Barrella ha organizzato un convegno arruolando intellettuali ed esperti da questa mattina al tramonto, ma ha anche intrapreso una caccia al tesoro negli archivi del Parini. "C’è un letterato che mi piacerebbe fosse riscoperto dagli studenti ma anche dalla città e a livello nazionale: Clemente Rebora fu un nostro grande allievo anche se ai tempi non brillava in italiano, ebbe l’esame di riparazione in latino e chissà cosa combinava in classe. Un anno prese pure 6 in condotta", sorride Barrella, sfogliando il registro del 1897-98 della seconda B. Non si mettono in competizione i fratelli, ma quanto erano bravi sua sorella Margherita e il più piccolo Pierluigi?

“Per un solo trimestre, nel 1949-1950, ha studiato qui un altro grande: Giovanni Raboni". Sul registro si legge la nota del preside del tempo: "Ritirato da scuola per ragioni di salute". E, in effetti, tra un 8 in italiano e meno brillanti risultati in greco spiccano le assenze e i voti mancanti. Si sfoglia ancora la storia con colui che portò la psicoanalisi in Italia: Cesare Musatti.

"Arrivò al Parini durante le leggi razziali – spiega il preside –: prima insegnava all’Università di Padova. Non venne radiato grazie al rabbino di Venezia, che per salvarlo disse che non era un vero ebreo perché, per problemi di salute, non era stato circonciso alla nascita". Il rettore prudente non lo ingaggiò, ma dal ’40 al ’42 insegnò ai pariniani storia e filosofia.

Pariniani vip

Non si può non ripercorrere anche l’avventura del giornalino d’Istituto “La Zanzara“. Non solo con l’articolo del 14 febbraio del 1966 sulla “La posizione della donna nella società italiana“ che finì alla sbarra o con i pezzi firmati da Walter Tobagi. Ci sono le piccole e grandi inchieste dei liceali e tra le interviste del 1955 riemerge anche quella a Mike Bongiorno: confessa ai ragazzi che avrebbe voluto fare l’avvocato, ricorda la sua gavetta. Tra i pariniani ci sono Paolo Grassi e Franca Valeri; l’imprenditrice Diana Bracco e il rapper e produttore discografico Gué. L’elenco è fitto. Nel 1989 venne dedicato anche un francobollo al liceo Parini, nella serie dei licei più illustri d’Italia.

La medicina entra in classe

“Torniamo all’antico sarà un progresso", cita Giuseppe Verdi e guarda al futuro il preside Massimo Barrella, lanciando proprio in occasione del compleanno una novità: uno spazio-lezioni, all’interno del progetto Faber Quisque, dedicato all’approfondimento biomedico.

"Grazie alla flessibilità oraria, ci saranno classi aperte e laboratori sin dal primo anno su medicina, farmacologia, biologia – spiega –. Restiamo nel solco della tradizione, riformiamo il classico senza snaturarlo e guardiamo alle sfide del futuro pensando anche ai tanti alunni che ogni anno, una volta diplomati, tentano il test di Medicina".

Ci si affaccia sui prossimi 250 anni citando Giuseppe Parini: "Già ci si apre una vasta e fiorita pianura, dalla quale domineremo, in una sola occhiata, e il cammino, che si è fatto, e tutto quello che ci resta da fare".