A Milano arriva il teatro a pedali: pubblico in bicicletta per illuminare la scena

Sabato 18 marzo al Teatro Delfino il formato promosso da Mulino ad Arte con lo spettacolo ‘Un pianeta ci vuole’ di Ugo Dighero e Daniele Ronco

Ugo Dighero e Daniele Ronco

Ugo Dighero e Daniele Ronco

Milano, 14 marzo 2023 – Arriva anche a Milano il format teatro a pedali di Mulino ad Arte dove il pubblico è protagonista di un’esperienza divertente, originale e soprattutto green. In che modo? Pedalando su alcune biciclette collegate a un impianto ad accumulo sarà il pubblico a produrre l'energia necessaria per illuminare la scena.

L'appuntamento è sabato 18 marzo al Teatro Delfino con ‘Un pianeta ci vuole’ di Ugo Dighero e Daniele Ronco. Uno spettacolo dal vivo ad impatto zero che sarà anche l'occasione per sensibilizzare al tema dell’eco-sostenibilità attraverso un approccio esperienziale. Anche il contenuto dello spettacolo tratterà tematiche green e ambientali. La trama: un muratore, Pino, interpretato dal poliedrico Ugo Dighero, si ritroverà catapultato in un "non luogo e in un non tempo", costretto a interrogarsi sulle proprie scelte individuali. Ametterlo in crisi sarà Kesedaran, interpretato da Daniele Ronco, un misterioso personaggio che viene dal futuro per portare consapevolezza. Sarà pronto Pino a questo confronto, a trasformare la consapevolezza in azioni concrete, ad accettare che il fantomatico “sistema corrotto” di cui si parla siamo noi stessi e non qualcosa che sta sopra di noi su cui non abbiamo alcun potere.

La compagnia teatrale è stata fondata da Daniele Ronco, Jacopo Trebbi e Costanza Frola nel 2012, oggi è diretta da Daniele Ronco. Negli anni si sono affiancati a Mulino ad Arte molti artisti, fra i quali Riccardo Bellandi, Daniele Salvo, Raffaele Latagliata, Luigi Saravo, Marco Lorenzi, Marco Cavicchioli, Elena Aimone, Tullio Solenghi, Ugo Dighero, Pierpaolo Congiu, Lia Tomatis, contribuendo ad arricchirne il percorso artistico. Dopo diversi anni di ricerca l’energia creativa è stata focalizzata in favore della produzione green. La compagnia vuole rendere questo tema popolare nella sua accezione più nobile e, citando Safran Foer, sfatare il mito per cui il green non fa "show", conquistare nuove fasce di pubblico, soprattutto i più scettici nei confronti di questo argomento. Per fare questo la compagnia ha cambiato radicalmente la propria forma mentis, passando da un teatro fatto per il pubblico a un teatro fatto con il pubblico.  .  

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