GIOVANNI CHIODINI
Cosa Fare

Milano, l’oasi verde a due passi da casa: Parco delle Risaie tutto da scoprire

A ridosso del Lambro una cascina fondata nel XII secolo e il cippo che segnava il confine del capoluogo lombardo

Milano, Parco delle risaie (Foto Dubravka Cecura, gruppo Esploratori urbani di Milano e dintorni)

Milano, Parco delle risaie (Foto Dubravka Cecura, gruppo Esploratori urbani di Milano e dintorni)

Milano, 9 luglio 2024 –  Per scoprire un’oasi di verde dove trascorrere del tempo senza l’assillo del rumore, i milanesi non devono per forza sorbirsi estenuanti viaggi in auto. Basta avere l’indicazione giusta e la voglia di camminare.

Quello che proponiamo per la classica scampagnata estiva fuoriporta è un tracciato di 4 chilometri e poco più che parte da via Barona, lasciate le ultime case della città, e si conclude ritornando al punto di partenza. La strada porta al Lambro. Superato si entra nel Parco delle Risaie e si incontra subito la cascina Battivacco, fondata nel XII secolo e donata all’ospedale Cà Granda nel 1879. La cascina è gestita dalla famiglia Fedeli ormai da ben quattro generazioni ed è attrezzata anche come fattoria didattica. I recinti con le caprette, le pecore e gli agnelli, le oche e i conigli, sono tutti corredati da pannelli informativi che documentano le caratteristiche degli animali e della loro funzione nell’azienda agricola. Molto apprezzata è anche la sua bottega,con tutti i prodotti che la terra ha da offrire.

La zona è attraversata anche da strade con un traffico assai limitato. Si passa vicino ad un ristorante dove, poco oltre, si può notare (su via Valpolicella) l’antico cippo che segnalava il confine del Comune di Milano. Da lì in poi si cammina tra le risaie, che si alternano a campi verdi coltivati a foraggio.

Nel cuore del Parco c’è un monumento che merita di essere visitato, la chiesetta di san Marchetto al Bosco, risalente al 1200. Sorge su un piccolo rialzo a testimonianza del livello originario dei campi, sceso nel tempo per il prelievo dell’argilla utilizzata anticamente per realizzare i mattoni necessari alla costruzione di nuove case a Milano durante la crescita della città. È una piccola chiesa devozionale la cui costruzione si vuole legata al ritrovamento di un Crocefisso in legno che ancora si conserva nella chiesa. Si narra che durante l’aratura di un campo i buoi si fossero rifiutati di procedere nell’aratura, restii ad ogni stimolo. Scavando in quel posto, fu rinvenuto sotto terra questo Crocefisso che fu posto in venerazione. San Carlo l’aveva visitata nel 1400. Esiste negli archivi della Curia una Bolla Pontificia di Papa Pio VII (Luigi Barnaba Chiaramonti 1742-1823) che concede indulgenza plenaria a coloro che lo venerano in occasione della festa del Crocefisso la seconda domenica di settembre.