ANDREA SPINELLI
Cosa Fare

Milano, “Les Misérables” agli Arcimboldi. I segreti del musical più visto al mondo

Il produttore inglese sir Cameron Mackintosh: “È soprattutto la forza del testo di Hugo”

Milano, 10 ottobre 2023 – Voilà, “Les Misérables”. È il musical più visto al mondo, il più amato, e nel 2024 approda (finalmente) a Milano in forma “arena musical spectacular”, con repliche agli Arcimboldi dal 14 al 24 novembre.

Questa versione de “I miserabili” con le musiche di Claude-Michel Schönberg e il libretto di Alain Boublil, trasformata in un trionfo planetario dal produttore inglese Cameron Mackintosh ribadisce che Victor Hugo pure nel campo del musical, è l’autore da battere come ricordano i trionfi di quel “Notre Dame de Paris” scritto, val la pena di ricordarlo, proprio sulla scia dei successi incassati dal kolossal “rivoluzionario”. Canzoni con un posto nella storia come dimostrato lo scorso autunno dall’utilizzo di “Do you hear the people sing?” (“Senti la gente cantare?”) nelle proteste di piazza anti-regime degli studenti cinesi.

Sir Cameron, cos’è questo “Les Misérables - The Arena Musical Spectacular World Tour”?

"Si tratta di un progetto che ho rimesso in piedi 4-5 anni fa, ma poi interrotto a causa del Covid. Questa versione l’ho pensata nel 2010 per la O2 Arena di Londra, per celebrare il 25° anniversario della versione inglese, ed è stata pure trasmessa in televisione. Una produzione imponente, che coinvolge 110 persone, e ci consente di rappresentare il lavoro in paesi dove non eravamo mai stati prima, a cominciare dall’Italia ".

È musical più visto al mondo. Qual è il segreto?

"A prescindere dal fatto che in passato tu l’abbia già visto o no, ti ritrovi completamente immerso nella storia arrivata al trentottesimo, quasi trentanovesimo, anno di repliche a conferma della forza della produzione, delle musiche, ma, soprattutto, del testo di Hugo".

Finora “Les Misérables” è andato in scena in 38 paesi, tradotto in 21 lingue, ma agli Arcimboldi verrà rappresentato in inglese.

"Già, ma alla fine conquisterà tutti lo stesso perché non c’è spettatore che alla fine non finisca per riconoscersi in questo o quel personaggio. È uno spettacolo che parla di rivoluzione, di riscatto, di salvezza. Sentimenti forti nel pubblico, come ricorda il successo che incontra dal 1985".

Cosa cambia dalla produzione teatrale a quella per arena?

"Quella degli Arcimboldi sarà una versione per metà teatrale e per metà in forma di concerto. Insomma, uno show con tutti gli elementi narrativi del teatro, ma le dimensioni e l’impatto del grande concerto".