
Anni d’oro della vignetta Mostra nostalgia: gli artisti delle matite fra disegni e risate
di Monica Autunno
Le vignette essenziali e graffianti e le campagne pubblicitarie di Antonio Botter, le tavole sulla metropolitana milanese di Giuseppe Coco, le strisce immortali della saga della "Contea di Colbrino" e i sempreverdi "Ronfi" del Corriere dei Piccoli dell’illustratore e creativo Adriano Carnevali. A Palazzo Pirola sino al 14 maggio "Chiamateli umoristi", mostra d’arte, risata e nostalgia, omaggio agli anni d’oro della vignetta e del disegno e della satira. All’inaugurazione l’oggi 75 enne Adriano Carnevali, i suoi "Ronfi" ancora oggi implacabili commentatori d’attualità, "e io disegno come negli anni Settanta, con penna e pennino. Certo, non disdegno il photoshop. E morte le riviste degli anni d’oro, ho scoperto il potenziale di Facebook". Una mostra per intenditori e non solo quella inaugurata nelle sale del palazzo ristrutturato del centro storico gorgonzolese. È la seconda edizione della rassegna "Lapis - Grandi disegnatori a Palazzo Pirola", dedicata ai grandi dell’illustrazione e del fumetto. L’anno scorso l’omaggio fu a Sergio Toppi. Oggi tocca a Botter, Coco e Carnevali, tre Maestri della scuola milanese del disegno, colleghi, fra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta nella celeberrima agenzia Disegnatori Riuniti di Cassio Morosetti: 130 le opere in mostra, viaggio di linee, colori e pensiero a cavallo fra millenni. Strappano ancora risate e amaro le vignette di Antonio Botter, umorista e caricaturista "dal segno riconoscibile, elegante ed essenziale", disegnatore, suonatore di sassofono e clarinettista jazz, scomparso nel 1967 a soli 29 anni. Per Giuseppe Coco, scomparso nel 2012, qualcuno coniò la definizione di "Warhol italiano", per la forza graffiante e corrosiva del suo tratto grafico netto e geometrico, e una capacità unica di dar vita a personaggi, oggetti e sfondi. Cartelletta, fogli e "ferri del mestiere" sottobraccio è stato Adriano Carnevali, classe 1948, fumettista, enigmista e autore tv il protagonista dell’artistico vernissage. Laureato in lettere e insegnante nei primi anni Settanta "scelsi poi un’altra strada. Da sempre mi piaceva disegnare. Ma ho conservato, dei miei studi, la passione per la storia, la mitologia. Sono spesso state protagoniste del mio lavoro. Guardi qua: Leonardo Da Vinci, Pico della Mirandola, Riccardo III". Una svolta fondamentale, nel 1981, la nascita dei "Ronfi", immaginari animaletti del bosco, osservatori e commentatori pigri e saccenti, protagonisti di popolari strisce sul Corriere dei Piccoli. "Sono ancora vivi e vegeti - così l’artista - ho voluto una pagina Facebook dedicata a loro. Oggi come allora, si dilettano a commentare i fatti del giorno". Gli spunti? "Diciamo che non mancano". Il lavoro di disegnatore, oggi? "Noi fummo più fortunati. La mia generazione visse il periodo d’oro della vignetta, delle riviste. C’era la possibilità di emergere e lavorare. Oggi tutto è cambiato, e più complicato. Ma i talenti ci sono, eccome". La mostra è aperta il venerdì dalle 16 alle 18, sabato e domenica 10-12 e 15-18. -