
Caparezza (Omaggio)
Milano, 11 luglio 2014 - Capa è uno «che viene dalla terra di Banfi». Tosto, geniale, surreale e reale. Caparezza porta il suo sesto album «Museica» e altre storie stasera all’Ippodromo del Galoppo per Alfa Romeo City Sound. Rapper ironico, sulfureo e grottesco, ha un’idea cabarettistica e cinematografica dell’hip hop e della sua estensione musicale: dalla band alla banda, dalla banda all’orchestra. Cita, gioca e si diverte, è l’equipollente di Checco Zalone, pianista jazz che fa il simpatico attore (cantante) cialtrone. Lui è un rapper che non si prende sul serio, alla faccia di zii e raga. Mi sembra un upgrade decisivo. «Museica» (Universal), disco d’oro e numero uno nelle charts, è un’opera prima articolata, complessa e contaminata, dalla lirica al rock. Caparezza è a suo modo zappiano, vedi «Mica Van Gogh» e le altre diciotto canzoni. Lo porterà anche allo Sziget Festival di Budapest con i gruppi di Puglia Sound.
Dice: «“Museica” è il mio museo, la mia musica, il mio album numero 6. È stato registrato a Molfetta e mixato a Los Angeles (dal pluri-blasonato Chris Lord Alge) ed essendone sia l’autore che il produttore artistico, lo considero come un nuovo “primo” disco. È un album ispirato al mondo dell’arte, l’audioguida delle mie visioni messe in mostra. Ogni brano di “Museica” prende spunto da un’opera pittorica che diventa pretesto per sviluppare un concetto. Non esiste dunque una traccia che possa rappresentare l’intero disco perché non esiste un quadro che possa rappresentare l’intera galleria. In pratica questo album, più che ascoltato, va visitato. Che sia anche il mio destino?». Caparezza torna il 22 agosto a Brescia.