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Atalanta, annullato l'obbligo di firma per il 'Bocia'

L'effetto immediato della decisione della Cassazione è che Galimberti non sarà più obbligato ad andare a firmare durante le partite dell'Atalanta. Allo stadio per il momento non potrà comunque mettere piede

Claudio Galimberti (Ansa)

Bergamo, 7 maggio 2016 - Annullato dalla Corte di Cassazione l'obbligo di firma nei confronti di Claudio 'Bocia' Galimberti. Il provvedimento era scattato dopo che, il 12 aprile dell'anno scorso, il capo degli ultrà bergamaschi, in occasione di Atalanta-Sassuolo, si era presentato ai tornelli dello stadio con in mano una testa di maialino arrostito e gridando: «Datela alla questura!».

Una sfida alle forze dell'ordine, quella improvvisata dal 'Bocia', per via di quella che viveva come una sorta di ingiustizia: Galimberti, infatti, scaduta la diffida di 5 anni per Atalanta-Catania del settembre 2009, contava di poter ritornare in curva, dalla quale mancava da 19 anni. Invece, il suo tentativo di acquistare il biglietto si era rivelato vano perché il suo nome continuava a rimanere nella blacklist per via della sentenza di condanna relativa agli scontri di Pordenone del 2004, tra l'altro finita in prescrizione.

L'effetto immediato della recente decisione della Cassazione è che Galimberti non sarà più obbligato ad andare a firmare durante le partite dell'Atalanta. Allo stadio per il momento non potrà comunque mettere piede, visto che la parte amministrativa della diffida resta in vigore. E visto pure che nei suoi confronti ci sono le restrizioni previste dalla sorveglianza speciale cui è stato recentemente sottoposto.