Elezioni comunali 2018, ecco i risultati e i sindaci eletti in provincia di Mantova

Nuovi sindaci in sei comuni

Elezioni amministrative

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Mantova, 10 giugno 2018 - Sono stati 6 i comuni in provincia di Mantova chiamati al voto oggi per l'elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali. In Lombardia sono 697.695 elettori chiamati a esprimersi. Nel complesso sono chiamati a votare 22.450 elettori. 

Ecco i risultati in tutti i comuni al voto provincia per provincia: Borgo Mantovano (nato il 1° gennaio 2018 per fusione dei Comuni di Revere, Villapoma e Pieve di Coriano), Borgofranco sul Po, Castel Goffredo, Ceresara, Rodigo, San Martino dall'Argine. 

AFFLUENZA

SPECIALE ELEZIONI COMUNALI 2018: ECCO TUTTI I RISULTATI

BORGO MANTOVANO - Prima prova elettorale per il nuovo soggetto comunale nato in seguito al referendum che, lo scorso anno, ha sancito la fusione fra i tre comuni di Villa Poma, Revere e Pieve di Coriano. Vince con la lista “Insieme per crescere”, l’ex sindaco di Villa Poma, Alberto Borsari con il 90,5% delle preferenze. Battuta la seconda lista, “Per Borgo Mantovano”, nata di recente e guidata da Maurizio Bonalberti.

BORGOFRANCO SUL POLisetta Superbi resta sindaco di Borgofranco sul Po con l'88,12% dei voti. Elisa Lui ha preso il 6,83%, mentre Biagio Stasi il 5,03.  Superbi era stata eletta nel 2013 in una tornata elettorale ridotta (a causa della decadenza prematura del sindaco dell’epoca). Nel minuscolo paese all’estremo oriente della provincia mantovana si dovrà però tornare alle urne tra qualche mese, buttando all’aria queste elezioni. Il perché si annida nei meandri della burocrazia regionale e statale, che prevede tutto tranne il conto da pagare alla fine. La storia di Borgofranco sarebbe abbastanza semplice: un’amministrazione illuminata che decide di seguire l’invito a razionalizzare l’assetto istituzionale fondendo i comuni più piccoli, una popolazione che vince gli inevitabili campanilismi e accetta l’idea del ‘matrimonio’ e un referendum che, come nei cerimoniali di nozze, simbolicamente congiunge le due comunità. Borgofranco, meno di 800 abitanti, e la vicina Carbonara Po (1200 anime) avevano seguito tutto l’iter per diventare un unico comune. L’11 febbraio scorso, a coronamento della pratica, le due popolazioni vengono chiamate ad esprimersi nel referendum e con percentuali bulgare, attorno al 90% dicono sì all’unione. Il giorno dopo il referendum comincia il conto alla rovescia dell’iter burocratico regionale, che dovrebbe prendere atto della decisione delle comunità e sancire l’avvenuto matrimonio. Purtroppo però in Lombardia a marzo si vota per il rinnovo della Regione (oltre che per il referendum sull’autonomia) e la pratica dei piccoli comuni mantovani finisce sul binario morto, almeno fino alla costituzione della giunta Fontana che eredita il fascicolo presentato all’amministrazione Maroni. Intanto però la compagine civica guidata da Lisetta Superbi è in scadenza e dopo i cinque anni di rito si deve tornare alle urne. Il Viminale, in realtà, ha inviato a Borgofranco un'argomentata risposta per spiegare che l’eventuale tenuta in vita dell’attuale giunta avrebbe violato un totale di leggi e regolamenti. QuiniI, oggi i cittadini sono andati alle urne, ma presumibilmente alla fine dell’anno, i comuni ‘nubendi’ verranno commissariati e si tornerà al voto tra aprile e giugno 2019. 

CASTEL GOFFREDO - A Castel Goffredo nuovo sindaco con il 37,1% delle preferenze Attilio Prignaca, appoggiato, oltre che dal Carroccio, anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Battuti il vicesindaco uscente, Davide Ploia e il consigliere uscente Roberto Lamagni.

CERESARA - Eletto sindaco Simone Parolini con il 70,8% delle preferenze. Battuta Maria Grandelli. 

RODIGO - Eletto sindaco con il 43,1% delle preferenze Gianni Grassi con Per la Gente. battuti Alberto Ariotti con Immaginiamo; Barbara Broccaioli con Destinazione Comune.

SAN MARTINO DALL'ARGINE - Confermato sindaco di San Martino Dall'Argine con il 69,04% delle preferenze il primo cittadino uscente Alessio Renoldi. Battuto Roberto Baschè il candidato con una lista di centrosinistra appoggiata dal Partito Democratico.