Elezioni comunali 2018, in provincia di Mantova affluenza definitiva al 55,4%

Si è votato dalle 7 alle 23. Sfida in sei comuni

Comune di Brugherio (Radaelli)

Comune di Brugherio (Radaelli)

Mantova, 10 giugno 2018 - Sono stati 6 i comuni in provincia di Mantova chiamati al voto domenica 10 giugno per l'elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali. In Lombardia 697.695 gli elettori chiamati a esprimersi. I seggi sono stati aperti dalle ore 7 alle ore 23. Nessun Comune della provincia di Mantova chiamato alle urne supera i 15mila abitanti, quindi non ci sarà turno di ballottaggio. Nel complesso sono stati chiamati a votare 22.450 elettori. La città più grande al voto è Castel Goffredo (oltre 12mila abitanti), il Comune più piccolo è Borgofranco sul Po (790 abitanti). Alle 23 l'affluenza definitiva è stata del 55,45%, alle 19 del 40,98%, alle 12 del 19,9%.

SPECIALE ELEZIONI COMUNALI 2018: ECCO TUTTI I RISULTATI

Ecco tutti i comuni al voto provincia per provincia: Borgo Mantovano (nato il 1° gennaio 2018 per fusione dei Comuni di Revere, Villapoma e Pieve di Coriano), Borgofranco sul Po, Castel Goffredo, Ceresara, Rodigo, San Martino dall'Argine. 

BORGO MANTOVANO - E' prima prova elettorale per il nuovo soggetto comunale nato in seguito al referendum che, lo scorso anno, ha sancito la fusione fra i tre comuni di Villa Poma, Revere e Pieve di Coriano. Due le liste presenti: la prima, “Insieme per crescere”, guidata dall’ex sindaco di Villa Poma, Alberto Borsari, che riunisce anche gli ex primi cittadini dei Comuni di Revere e Pieve di Coriano, Sergio Faioni e Daniela Besutti, e una seconda lista, “Per Borgo Mantovano”, nata di recente e guidata da Maurizio Bonalberti.

BORGOFRANCO SUL PO -  A Borgofranco, le elezioni saranno praticamente inutili. Nel minuscolo paese all’estremo oriente della provincia mantovana si è infatti realizzata la tempesta perfetta, che obbligherà gli abitanti a scegliere una prima volta il sindaco e a tornare alle urne qualche mese dopo, buttando all’aria le prime elezioni. Il perché si annida nei meandri della burocrazia regionale e statale, che prevede tutto tranne il conto da pagare alla fine. La storia di Borgofranco sarebbe abbastanza semplice: un’amministrazione illuminata che decide di seguire l’invito a razionalizzare l’assetto istituzionale fondendo i comuni più piccoli, una popolazione che vince gli inevitabili campanilismi e accetta l’idea del ‘matrimonio’ e un referendum che, come nei cerimoniali di nozze, simbolicamente congiunge le due comunità. Borgofranco, meno di 800 abitanti, e la vicina Carbonara Po (1200 anime) avevano seguito tutto l’iter per diventare un unico comune. L’11 febbraio scorso, a coronamento della pratica, le due popolazioni vengono chiamate ad esprimersi nel referendum e con percentuali bulgare, attorno al 90% dicono sì all’unione. Il giorno dopo il referendum comincia il conto alla rovescia dell’iter burocratico regionale, che dovrebbe prendere atto della decisione delle comunità e sancire l’avvenuto matrimonio. Purtroppo però in Lombardia a marzo si vota per il rinnovo della Regione (oltre che per il referendum sull’autonomia) e la pratica dei piccoli comuni mantovani finisce sul binario morto, almeno fino alla costituzione della giunta Fontana che eredita il fascicolo presentato all’amministrazione Maroni. Intanto però la compagine civica guidata da Lisetta Superbi è in scadenza: è stata eletta nel 2013 in una tornata elettorale ridotta (a causa della decadenza prematura del sindaco dell’epoca) e dopo i cinque anni di rito si deve tornare alle urne. Il Viminale, in realtà, ha inviato a Borgofranco un'argomentata risposta per spiegare che l’eventuale tenuta in vita dell’attuale giunta avrebbe violato un totale di leggi e regolamenti. QuiniI domenica si vota (solo a Borgofranco perché Carbonara era andata alle urne nel 2014 e quindi le è risparmiato il sacrificio). Poi, presumibilmente alla fine dell’anno, i comuni ‘nubendi’ verranno commissariati e si tornerà al voto tra aprile e giugno 2019. 

CASTEL GOFFREDO -  Tre i candidati sindaco a Castel GoffredoAttilio Prignaca, appoggiato, oltre che dal Carroccio, anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia, sfiderà il vicesindaco uscente, Davide Ploia e il consigliere uscente Roberto Lamagni.

CERESARA - 

RODIGO - Tre i candidati sindaco a Rodigo: Gianni Grassi con Per la Gente; Alberto Ariotti con Immaginiamo; Barbara Broccaioli con Destinazione Comune.

SAN MARTINO DALL'ARGINE - Due i candidati sindaco a San Martino Dall'Argine. Sarà Roberto Baschè il candidato che sfiderà il primo cittadino uscente Alessio Renoldi. Baschè si presenterà con una lista di centrosinistra appoggiata dal Partito Democratico. 

COSA SERVE PER VOTAREOccorre recarsi al seggio indicato sulla tessera elettorale portando con sé la tessera elettorale e un documento di identità in corso di validità. In caso di cambio di indirizzo che comporti variazione di seggio occorre ricordarsi di applicare sulla tessera elettorale l'apposito tagliando spedito per posta dal Comune. In caso di esaurimento delle caselle e/o di smarrimento e/o di furto della tessera elettorale occorre recarsi presso l'ufficio elettorale per chiedere il rilascio di una nuova tessera.