Mantova, a Palazzo Ducale la contestata mostra di Hermann Nitsch

L'artista austriaco accusato di aver usato sangue animale nei suoi dipinti

Ermann Nitsch

Ermann Nitsch

Mantova, 29 aprile 2019 - Qualcuno (il critico d'arte Achille Bonito Oliva) lo esalta.  Gli animalisti, invece, lo dipingono come un sanguinario.  Rischia di essere un regalo di compleanno avvelenato quello che i suoi ammiratori mantovani vorrebbero riservare a Ermann Nitsch la cui mostra, intitolata 'Catarsis' si apre martedì 30 aprile a Palazzo Ducale. Domenica, nel corso dell'anteprima per la stampa, l'evento era stato contestato da uno sparuto gruppo di 'amici degli animali' (quattro in tutto gli autori del sit-in). .

E lui era presente e ha detto che dopo aver visto le sue opere molti si ricrederanno. Il quasi ottantenne artista austriaco, una grande barba ieratica, protagonista delle avanguardie culturali europee,  ha occupato con i suoi lavori alcune delle sale più prestigiose della reggia dei Gonzaga. La mostra durerà fino al 30 giugno  continuerà a far discutere non solo i mantovani (oltre un migliaio ha formato una petizione on line per bloccare l'evento). Ma perché tanto rumore? Perché la divisiva fama dell'artista ha prodotto i suoi effetti anche sulle rive del Mincio.

Nitsch è finito nel mirino di un gruppo di associazione animaliste e della società civile perché in alcune sue opere ha usato in passato carcasse di animali e sangue proveniente dai macelli. Uno scandalo, hanno scritto in una lettera appello 27 sigle dell'associazionismo mantovano rivolgendosi a sindaco, sovrintendenza, prefetto e – naturalmente - al direttore di Palazzo Ducale, Peter Assman connazionale dell'insigne ospite.

La sua fama, seppur non priva di spunti controversi, è consolidata: a Vienna e a Napoli esistono musei con le sue opere: ha esposto ovunque in Europa dal Centre Pompidou a Parigi alle massime gallerie inglesi, tedesche e spagnole; sembra che la Tate Gallery di Londra voglia dedicargli una sala. In Italia, però, ha subito contestazioni a Palermo, mentre una sua mostra è stata annullata a Città del Messico. Succederà così anche a Mantova? A portare Nitsch nella capitale dei Gonzaga è stata l'associazione Moz- Art che raccoglie collezionisti privati di arte contemporanea lombardi, veronesi ed emiliani e ha già promosso eventi di spicco nella realtà mantovana portando in città lavori di Warhol, Pistoletto e Schifano. Il suo presidente Serio Pajola, ha difeso la scelta della mostraper il valore dell'artista, il suo impegno  nella ricerca spirituale, la pretstuosità dell'accusa di non amare gli animali E Assman sottolinea i contenuti legati all'iconografia cristiana di Nitsch, che avevano persino indotto a ipotizzare di utilizzare per la mostra, in accordo con l'Arcivescovado, la basilica palatina di Santa Barbara all'interno del Ducale. L'idea poi è tramontata, ma _ ferma restando la determinazione di portare l'artista austriaco a Mantova - gli organizzatori escludono che qui arrivino le sue opere più impattanti. Di certo al mostra prevederà una 'Ultima cena' opera di grande impatto emotivo. Come lo sono le altre esposte in corenza con quanto lo stesso Nitsch ha spiegato al suo pubblico: una costante ricerca dell'Intensità, parola chiave per chi vuole avvicinarsi ai suoi dipinti.