La favola del Mantova: dal baratro al sogno

Il presidente Piccoli: "Un anno fa la retrocessione in D, oggi la B e questa festa inattesa. L’unica parola che mi viene in mente è miracolo"

di Andrea Morleo

Alla voce favole il calcio lombardo aggiunge quella appena scritta dal Mantova, tornato in B dopo 14 anni e con tre giornate di anticipo. Il presidente Filippo Piccoli però preferisce usare un altro concetto per raccontare una stagione incredibile. "L’unico termine che mi viene in mente è miracolo, lo dico pensando a dove eravamo la scorsa estate". Presto detto: stagione, quella scorsa, terminata con la retrocessione tra i dilettanti dopo la sconfitta ai playout con l’Albinoleffe.

"È stato il triste epilogo di una situazione che si stava protraedo ormai da troppo tempo", racconta Piccoli, fondatore e ad di Sinergy, società che vende luce e gas e attuale sponsor dell’Hellas Verona dell’amico Maurizio Setti. Non che gli anni precedenti fossero stati una passeggiata per il Mantova che la serie B l’aveva salutata al termnine della stagione 2009-10, campionato terminato con la retrocessione in Lega Pro del club dell’allora presidente Fabrizio Lori.

A seguire due fallimenti, altrettanti salvataggi fino appunto alla retrocessione, quella della scorsa estate, tra i dilettanti per la prima volta dopo il 1954. Dall’ennesima amarezza all’insperata svolta passa una manciata di settimane, quelle necessarie alla Lega Pro per certificare la defezione del Pordenone e la riammissione del club biancorosso, che intanto passa sotto il controllo di Piccoli, che rileva il 50% delle quote proprio da Setti. Il nuovo patron ripiana i debiti pregressi e, da capitano d’impresa, capisce che "si deve dare una svolta, cambiando tutto dalla A alla Z". Sarà così: restano i soli Monachello e Mensah, arrivano giocatori di esperienza come Galuppini, Giacomelli, Burrai e Festa. "Con il diesse Botturi buttiamo giù un progetto triennale per centrare la serie B". Per prima cosa però c’è da scegliere il timoniere a cui affidare la squadra.

"Possanzini? Botturi lo seguiva già da tempo e me ne parlò in modo talmente entusiastico che mi sono bastati venti minuti di colloquio per firmare il contratto. Cosa mi piace di lui? Il gioco innovativo, un misto tra follia a genialità". La serie B arriva al primo dei tre anni programmati. "Una gioia immensa proprio perché del tutto inattesa", ammette Piccoli che domenica sera, dopo la matematica certezza della promozione, ha concesso alla squadra di lasciare il ritiro di Giussano, dove si preparava l’impegno con il Renate diventato a quel punto una semplice formalità.

"I giocatori mi hanno chiesto di tornare a Mantova e festeggiare con la città: che dovevo fare?".

E nel piazzale dello stadio a gioire per il miracolo c’erano anche i tre figli di Piccoli "che sono anche più contenti di me".