Scuola, laboratori e giardinaggio: addio vecchio manicomio criminale

Castiglione delle Stiviere vince la sfida, un passo verso l’integrazione

L'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Fotolive)

L'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Fotolive)

Castiglione delle Stiviere (Mantova), 11 ottobre 2016 - A Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano, stanno vincendo la loro sfida. L’ex ospedale psichiatrico giudiziario (opg), da sempre ritenuto modello in Italia, sta completando la sua trasformazione. I 120 posti letto che già esistevano, ora vengono riorganizzati in 6 strutture autonome più piccole, le cosiddette rems, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, come prevede la legge che nel 2011 ha disposto la chiusura dei vecchi manicomi criminali, buchi neri dove uomini e donne potevano restare anche decenni senza precise ragioni mediche o giudiziarie. C’è voluto del tempo, com’era inevitabile, ma ora questa specie di rivoluzione epocale comincia ad avviarsi. «A distanza di un anno dalla nostra ultima visita all’allora ospedale psichiatrico giudiziario abbiamo trovato una situazione ottimale», assicura Fabio Fanetti (lista Maroni) presidente dalla commissione speciale per la situazione carceraria in Lombardia ieri in visita alle rems di Castiglione delle Stiviere. «In questa strutture - spiega - con il superamento degli opg diventata sede di 6 delle 8 residenze per le misure di sicurezza della Lombardia, stanno operando bene. Esistono certo ancora alcune criticità, ma sono sicuro che verranno superate con la piena applicazione della nuova legge regionale in materia socio sanitaria».

All’incontro hanno partecipato anche i consiglieri regionali Andrea Fiasconaro e Paola Macchi (M5S), Michele Busi (Patto civico) e Mario Mantovani (Forza Italia), che sono stati ricevuti dalla direttrice Maria Gloria Gandellino, dal direttore generale dell’azienda socio sanitaria Asst “Poma” di Mantova Luca Filippo Maria Stucchi e dal magistrato di sorveglianza Marilena Azzini.

«Sono rimasto stupito - ha aggiunto Fanetti - dalla sinergia e integrazione di intenti tra queste tre figure essenziali allo sviluppo organico di un opg che è preso ad esempio in tutta Europa. L’integrazione tra realtà sociosanitaria e territorio è in linea con l’obiettivo che si pone la nostra legge regionale. È molto importante - ha concluso Fanetti - che il paziente resti nel suo ambiente di vita». Le attività previste per la riabilitazione vanno dai programmi psicoterapici ai laboratori, dalla palestra alla scuola, dalla biblioteca al giardinaggio. Rispetto ad un anno fa, quando la gestione della delicata fase di transizione tra vecchio e nuovo aveva finito portato all’ex opg mantovano anche più di 200 ospiti provenienti da altre regioni non ancora in grado di far decollare il sistema delle rems, oggi la situazione sta andando verso la normalità. Al momento la struttura di Castiglione delle Stiviere ospita infatti 158 pazienti (dunque oltre la capienza regolamentare di 120) ma con 34 ospiti provenienti dal Piemonte, regione che ha garantito di riportarli entro i propri confini prima della fine dell’anno.