Castelbelforte, 13enne aggredita con le forbici: ipotesi tentato omicidio per le coetanee

Le due ragazzine, minori di 14 anni, non sono imputabili penalmente ma potrebbero scattare misure restrittive. Intanto nella scuola del paese è arrivata la psicologa

Annalisa Zecchetto, la donna che ha salvato la vita alla ragazzina (foto webtv Mantovauno)

Annalisa Zecchetto, la donna che ha salvato la vita alla ragazzina (foto webtv Mantovauno)

Castelbelforte (Mantova) - Determinate, senza emozioni né pentimenti. Le due ragazzine autrici del sanguinoso agguato ai danni di una loro coetanea tredicenne hanno mantenuto un atteggiamento incredibile per la loro età. Per ora verranno visitate dagli psicologi dei servizi sociali, che si occuperanno anche delle loro famiglie, mentre i carabinieri hanno mandato il loro rapporto ai giudici del tribunale dei minori di Brescia.

Le teenager non sono imputabili avendo meno di 14 anni, ma se il titolo di reato individuato dalla Procura minorile sarà, come è possibile, quello di tentato omicidio, potrebbero scattare una serie di misure non penali ma in qualche modo restrittive, considerata la pericolosità del loro comportamento. E i motivi ancora oscuri, forse semplice invidia, di tanta violenza. E che l'aggressione sia stata particolarmente violenta lo confermano molti fatti. In primo luogo la lunga e delicata operazione (8 ore) alla quale è stata sottoposta la vittima nell'ospedale Borgo Trento di Verona. I chirurghi le hanno ricucito i tendini del polso, sono intervenuti sulle profonde ferite al capo e le stanno curando un grave trauma cranico causato dalle botte ricevute. I suoi genitori, ovviamente sconvolti, la vegliano da sabato sera in ospedale.

Come la ragazza si si sia salvata visto che le sue assalitrici volevano finirla traspare dalle parole di una testimone chiave della vicenda, la 61enne Annalisa Zecchetto che sabato pomeriggio era a pochi passi dal campetto di via Roncolevà a Castelbelforte e ha visto le teen-ger accanirsi contro la compagna. "Una delle due in particolare era a cavalcioni dell'altra, stesa sul prato e la colpiva ripetutamente, mentre l'altra teneva ferma la vittima. Sono riuscita ad allontanarle e la poveretta a terra ha avuto solo la forza di dirmi: 'Aiuto, sto morendo'". I medici del 118 arrivati sul posto hanno detto lo stesso: pochi minuti e la giovane ferita sarebbe rimasta dissanguata.

Nel paese sotto choc ieri si sono riaperte le scuole medie: le ragazze coinvolte frequentavano la terza. Le due assalitrici erano assenti, ma nelle classi ha iniziato il suo lavoro una psicologa, che ha raccolto le sensazioni degli altri studenti: oggi verrà affiancata da un collega. Le autorità scolastiche tacciono, ma quello che è successo potrebbe aver aperto ferite più o meno profonde tra gli aluni delle medie 'Martiri di Belfiore'. Proprio ai ragazzi e alla loro serenità sono rivolte le parole del sindaco Massimiliano Gazzani: "Siamo choccati e addolorati, questo fatto è arrivato proprio alla vigilia del Carnevale castelbelfortese che avevamo allestito con entusiasmo dopo gli anni del blocco causa Covid. E' una tradizione consolidata e un momento di gioia per la nostra piccola comunità e soprattutto per i ragazzi. Spero che sabato la festa possa comunque svolgersi".