Coronavirus, il veterinario: tamponi a domicilio su animali

Ma la precisazione è essenziale: "Serve solamente a proteggere loro, è escluso il passaggio del coronavirus agli esseri umani"

Il veterinario Maia Fiorelli

Il veterinario Maia Fiorelli

San Rocco al Porto (Lodi), 14 aprile 2020 - Il veterinario Maia Fiorelli, argentina di 42 anni, con alle spalle 10 anni di studio a San Rocco e che oggi visita a domicilio, eseguirà tamponi sugli animali del territorio per verificare eventuali positività al Covid. "Dopo uscite allarmistiche dei media sulla tigre positiva di New York etc. - precisa- tengo a precisare che studiamo per il bene di queste bestiole, che possono contrarre il virus dall’uomo, ma che si esclude che loro possano infettare le persone".

Il medico collabora con lo studio delle Università di Bari e di Torino. "La paura, per contrastarla, si deve conoscere. Se la gente ha timore può fare cose stupide come lasciare in giardino animali abituati in casa o relegarli in garage. Non penso all’abbandono vero e proprio perché chi commette questi reati non ha bisogno di una scusa in più. E’ vero, hanno trovato animali positivi venuti a contatto con persone malate, ma il contrario no, la malattia non si trasmette da cani, gatti, eccetera. Sono le bestiole che vanno protette".

E la precisazione : "Studiarci sopra serve a capire in che misura possono diventare positivi, oltre al meccanismo della sieroconversione, dato che non sappiamo nemmeno se si sieroconvertono (ovvero il passaggio dallo stato di sieronegatività alla sieropositività. Quando un agente infettante penetra nell’organismo, infatti, vengono in genere prodotti anticorpi diretti contro di esso. Ma ciò accade nel 70% circa dei soggetti, non in tutti, ndr). Noi veterinari siamo perplessi, è scoppiato il panico, le persone sono spaventate e ci chiamano assiduamente. Alcuni animali hanno la tosse ma senza collegamenti al virus. Infatti al momento casi di positività non li abbiamo e non possiamo averne". Al momento i tamponi sono eseguibili solo sugli animali che il veterinario visita per altre patologie, non si possono estendere a tutti i casi. Le analisi inviate ai laboratori universitari dovranno però attendere che siano espletate quelle sulle persone.