Centrale del Latte di Lodi, il bilancio: luci e ombre dell’inflazione

Per il gruppo, che gestisce l’ex Polenghi, salgono i ricavi ma lo sforzo è "straordinario"

Angelo Mastrolia, a capo del gruppo

Angelo Mastrolia, a capo del gruppo

Lodi, 26 marzo 2023 - Il Consiglio di Amministrazione di Centrale del Latte d’Italia SpA, terzo operatore italiano del mercato del latte fresco e a lunga durata, quotato sul segmento “Star” (Segmento titoli con alti requisiti) e che gestisce anche lo stabilimento lodigiano della storica ex Polenghi Lombardo, ha approvato nei giorni scorsi il bilancio dell’esercizio 2022. Il gruppo presieduto da Angelo Mastrolia ha chiuso l’annata con ricavi pari a 309 milioni di euro in crescita del 9% rispetto ai 283,4 milioni del 2021, un margine operativo lordo (Ebitda) di 19,8 milioni di euro (in lieve peggioramento rispetto ai 22,1 milioni di euro del 2021, ma dato che l’azienda indica come "straordinario" a fronte degli "effetti inflazionistici dell’anno"), un Ebit (risultato operativo prima degli oneri finanziari) di 2,7 milioni (in diminuzione rispetto ai 5,1 milioni del 2021) e un utile netto di 154mila euro in netto calo rispetto ai 2,3 milioni dell’esercizio precedente. La posizione finanziaria netta è in lieve peggioramento di circa 5,9 milioni di euro (passa da -52,7 milioni a -58,7, conseguenza dell’estensione di alcuni leasing in scadenza a metà 2023 per altri sei anni). I ricavi del segmento Milk (prodotti lattiero caseari) risultano in aumento per effetto dei maggiori volumi di vendita e di un incremento del prezzo medio (per la spinta inflazionistica). I ricavi relativi al segmento Dairy (latticini) sono in aumento a seguito dell’incremento delle vendite in particolare in Germania. Il Gruppo Centrale del Latte ha 7 stabilimenti e circa 650 dipendenti, produce e commercializza circa 120 prodotti che vanno dal latte e suoi derivati agli yogurt e alle bevande vegetali distribuiti con diversi marchi, tra cui Ta Giglio, Matese, Centrale del Latte Salerno, Optimus, Torre in Pietra, Ala, Fior di Salento.

Nello scorso anno la Spa ha esercitato l’opzione di rinnovo del contratto di affitto di ramo d’azienda con Newlat Food Spa, attraverso cui gestisce le attività lattiero-casearie di quest’ultima tra cui il marchio Polenghi. Per il futuro il cda ribadisce le incertezze dell’attuale situazione economica che non rendono agevole fare previsioni. "L’azienda però - si aggiunge – continuerà a prestare attenzione al controllo dei costi e alla gestione finanziaria al fine di generare flussi di cassa da destinare sia alla crescita che alla remunerazione degli azionisti. Ed escludiamo impatti negativi significativi". Il cda ha proposto di destinare l’utile 2022 per il 5% a riserva legale e per il 95% a riserva straordinaria.