PAOLA ARENSI
Economia

Assolombarda premia le aziende Top del Lodigiano: cresce il volume d'affari del territorio

Ma ci sono ancora difficoltà a trovare in manodopera specializzata

La platea dell'appuntamento con Assolombarda a Lodi

La platea dell'appuntamento con Assolombarda a Lodi

Lodi, 5 dicembre 2024 – Sono 100 in più, quest’anno, le aziende lodigiane che compongono la classifica Top Lodi, conseguenza della notevole crescita del volume d’affari del tessuto economico lodigiano registrata negli ultimi anni. Due le aziende che superano il miliardo di euro di fatturato: Zucchetti Group S.p.A. (Lodi) con 1,9 miliardi di euro e Sasol Italy S.p.A. (Terranova dei Passerini), 1,5 miliardi di euro. Completano la “top 10”, dalla terza posizione: Sodalis S.r.l. (Lodi Vecchio), Sipcam Oxon S.p.A. (Lodi), Gruppo Itelyum (Pieve Fissiraga), Prysmian cavi e sistemi Italia S.r.l. (Merlino), Gruppo Di Martino (Guardamiglio), MTA S.p.A. (Codogno), Ibsa Farmaceutici Italia S.r.l. (Lodi) e Aperam stainless services & solutions Italy S.r.l. (Massalengo).

I ricavi aggregati delle 300 aziende inserite nella classifica Top del territorio (nella precedente edizione erano 200) raggiungono i 14,4 miliardi di euro e il reddito di esercizio ammonta a 663 milioni di euro. Considerando le imprese che erano in classifica anche l’anno scorso, il fatturato complessivo aumenta del +1,9%, mentre cala del -7,1% il reddito di esercizio aggregato. Sono il 91% le imprese in utile. Ma c’è mancanza di competenze e preoccupa il calo della domanda.

Questo è il bilancio di Assolombarda che all’Auditorium Bipielle di Lodi ha riconosciuto ufficialmente le sue aziende Top. Dell’industria e dei servizi innovativi, si segnalano una crescita decelerata dell’economia del territorio nel 2024 e attese volte al maggiore ottimismo per il 2025.

Il 52,9% delle imprese lodigiane dichiara nei preconsuntivi un aumento del fatturato nel 2024 rispetto al 2023, mentre il 23,5% si attende una stabilità e un altrettanto 23,5% una diminuzione. Il dato parla di fatturati in lieve aumento nel 2023, ma si rafforza la redditività e cresce la quota delle imprese in utile. Il tessuto produttivo lodigiano si dimostra dinamico, anche in un contesto in rallentamento.

Lo scorso anno, la produzione manifatturiera lodigiana era aumentata del +1,6%, in netta decelerazione rispetto al 2022, ma tenendo decisamente di più rispetto all’industria lombarda (+0,2%). Le esportazioni lodigiane erano cresciute del +5,3% (+0,5% l’incremento a livello regionale), raggiungendo il record di 5,7 miliardi di euro nei dodici mesi. Nel dettaglio quasi il 60% delle esportazioni lodigiane si dirigono verso: la Spagna (per ben il 48,9% nel 2023) e la Francia (per il 10,9%), mentre è inferiore l’esportazione verso la Germania (terzo partner commerciale ma con una quota limitata, pari al 4,8%) e gli USA (1,2%). La progressione si è irrobustita nel corso del 2024. Sono 5 i comuni che rappresentano quasi il 62% dei ricavi della provincia: 8,9 miliardi di euro sui 14,4 totali.

Se si analizza la distribuzione territoriale delle imprese 95 delle 300 aziende hanno sede in soli due comuni: Lodi (59) e Codogno (36). In termini di fatturato, la concentrazione si accentua nel comune di Lodi (4,4 miliardi di euro, il 30,8% del fatturato complessivo della TOP300), seguito a distanza dai comuni di Terranova dei Passerini (1,5 miliardi, 10,2%), Codogno (1,2 miliardi, 8,3%), Lodi Vecchio (962 milioni, 6,7%) e Pieve Fissiraga (798 milioni, 5,5%).

Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, commenta: "In una fase di generale rallentamento dell’economia, vanno stimolati gli investimenti per dare continuità ai grandi risultati raggiunti in questi anni. Per questo motivo ci aspettiamo l’introduzione dell’Ires Premiale nella Legge di Bilancio e la semplificazione di Transizione 5.0, misure fondamentali per favorire l’innovazione, una delle chiavi di competitività per le nostre imprese. Se vogliamo vincere la sfida della transizione digitale, occorre inoltre agire sia sulla formazione di professionisti con competenze sulle nuove tecnologie sia sulla riduzione della burocrazia”. Per Fulvio Pandini, presidente della di Assolombarda Lodi: “La mancanza di figure professionali è una criticità per le nostre imprese e potrebbe minarne la competitività, ma c’è vitalità del nostro tessuto economico e una sempre più forte apertura ai mercati internazionali e quindi alla capacità di stare nella competizione globale”.