
Il ritrovamento del corpo senza vita i Mohamed Kaoukeb Raji, marocchino di 21 anni , avvenuto sabato 28 giugno nelle campagne di Villanova del Sillaro
Villanova del Sillaro (Lodi) – Proseguono fitte le indagini sul caso di omicidio di Mohamed Kaoukeb Raji, giovane marocchino di 21 anni ritrovato sabato 28 giugno senza vita nelle campagne tra Villanova del Sillaro, Massalengo e Pieve Fissiraga. Il giovane, residente ad Avezzano in provincia de L’Aquila, e da tempo senza fissa dimora, sarebbe morto per un colpo di fucile da caccia in pieno petto. A ritrovarlo nelle campagne lodigiane in una zona non distante dall’autostrada del Sole (A1), zona ben conosciuta dalle forze dell’ordine perché piazza di spaccio, i parenti abruzzesi.
Questi avevano dichiarato di essere stati avvisati dalla madre della vittima, che al momento si trova in Marocco. Lì, la donna sarebbe stata contattata da una parente, madre di un altro giovane, Mohamed Aziz, 36enne e residente nella periferia milanese, ora agli arresti perché indiziato numero uno del caso. Una testimonianza su cui si stanno adoperando gli inquirenti, che hanno preso contatti diretti con il Marocco proprio per accertarne la veridicità. Il 36enne, mentre si approfondivano i particolari di una storia ancora tutta dai bordi oscuri, mercoledì si era presentato spontaneamente presso la Procura di Lodi dopo che il giorno precedente gli era stato notificato il decreto di fermo per la morte di Raji.
Gli vengono contestati i reati di omicidio volontario aggravato dall’uso di arma da sparo e dalle circostanze di tempo e di luogo, oltre che i reati di detenzione e porto di arma da fuoco, proprio quella utilizzata secondo l’accusa per uccidere il connazionale. In Procura Aziz, accompagnato dal suo legale, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Aveva presentato delle dichiarazioni spontanee, proclamandosi innocente e sostenendo che non si trovava nel Lodigiano: al pm Martina Parisi, Aziz aveva detto di trovarso presso la sua abitazione con la moglie nella periferia meneghina. Strategia difensiva e versione sono state riconfermate dal 36enne anche durante l’interrogatorio di garanzia e di convalida del fermo. Luca Raimondi Cominesi