PAOLA ARENSI
Cronaca

Il sindaco Claudio Manara morto in municipio: "Campagna dai toni esasperati"

Corte Palasio, il gesto estremo del primo cittadino, 67 anni, in corsa per un secondo mandato. L’incontro pubblico, le contestazioni degli avversari, lo sfogo su Facebook e poi la fine

Claudio Manara aveva 67 anni era sindaco di Corte Palasio nel Lodigiano dal 2019

Claudio Manara aveva 67 anni era sindaco di Corte Palasio nel Lodigiano dal 2019

Corte Palasio (Lodi) – Lo choc, l’incredulità e il lutto che calano come una cappa di piombo su un borgo di circa 1.600 abitanti del Lodigiano. A Corte Palasio, come in altri 960 municipi lombardi, fra poco più di una settimana si sarebbe dovuta scegliere la nuova amministrazione. Qui, invece, un consueto esercizio di democrazia è diventato un dramma di cui si cerca disperatamente il motivo. Il sindaco Claudio Manara, pensionato di 67 anni, pronto a correre per un nuovo mandato, è morto per sua stessa mano. Il cadavere è stato trovato proprio in municipio, poco dopo le 21 di mercoledì. E sullo sfondo di questo gesto un interrogativo che solo l’indagine aperta dalla magistratura potrebbe sciogliere. A influire sulla tragica decisione forse anche il clima di veleni che ha accompagnato questo scorcio di campagna elettorale.

Manara era stato eletto a maggio del 2019 con la civica “Aria nuova” e con la stessa formazione si era rimesso in gioco. A contendergli la poltrona nel paese a Nord Est della provincia, un’altra formazione, “Il bene comune” capeggiata dall’ex assessore provinciale Nancy Capezzera, iscritta a Fratelli d’Italia, che ieri ha preferito non commentare. Un confronto a toni aspri, culminato martedì sera, quando proprio nella sala consiliare del municipio la presentazione del programma del sindaco era finita con una contestazione da parte di un gruppo di oppositori. Un episodio che potrebbe avere pesato su Manara. Di certo il primo cittadino ne era uscito turbato, come testimonia il post che ha pubblicato su Facebook, la mattina di mercoledì, poche ore dopo l’assemblea e poche prima del suo ultimo, drammatico gesto. "Ringraziamo tutti i numerosi presenti – aveva scritto il 67enne –. Purtroppo la serata non si è conclusa elegantemente". Il sindaco poi puntava il dito contro "tifosi ultras e urlatori tipici dei bar".

«Il rispetto e l’educazione vanno applicati a qualsiasi livello - scriveva –, a partire dall’evitare di presenziare in gruppo in una serata di presentazione della lista opposta, con la funzione anche solo di creare un clima di poca serenità e disturbo". "Io - scriveva non incito “i ragazzi che mi ruotano attorno”, come se fossero marionette, non “orchestro per incitare i seguaci”, come fossi il capo di una setta, non “creo un clima di odio e violenza verbale tra le persone”, e non “strumentalizzo in modo patetico e con vittimismo”, ma dichiaro apertamente. Sono queste le parole che esprimono odio e violenza, da cui da sempre ci discostiamo sotto ogni forma".

E ora il paese si interroga. "Era stato fischiato e accusato di avere fatto suo il Comune", ricordava ieri tra le lacrime la consigliera comunale Silvia Manzini, che con suo marito, la moglie di Manara, Debora, e uno dei due figli si era precipitata mercoledì sera in Municipio dopo che il 67enne non era rincasato. La luce dell’edificio era spenta, si ipotizzava un malore. Poi un carabiniere è riuscito a entrare sulla tromba delle scale la macabra scoperta. Impiccato. "La campagna elettorale è durissima, lui ne risentiva molto – aggiunge Manzini –. Posso solo dire che accoglieva chiunque avesse un problema, anche piccolo, ed era un sindaco non temeva di sporcarsi le mani quando c’era da lavorare".

In passato Manara aveva sporto querela contro un consigliere per attacchi personali. Ma se il clima teso abbia fatto da detonatore a una decisione così grave è difficile da stabilire. La Procura di Lodi ha aperto un fascicolo senza indagati e disposto l’autopsia. La salma è all’Istituto di medicina legale di Pavia. Non è la prima tragedia che a Corte Palasio colpisce un amministratore locale. Pierangelo Repanati, sindaco dal 2004 al 2009, due anni fa morì dissanguato, a 57 anni, sulla soglia di casa, dopo essere caduto in una porta a vetri. Sullo sfondo resta l’appuntamento alle urne. La Prefettura di Lodi dovrà decidere se si andrà al commissariamento oppure se si voterà regolarmente.