Scolmatore di Massalengo, presto i lavori per ridurre il rischio idraulico

Investimento da mezzo milione di euro. Non ci saranno disagi per i cittadini perché i lavori saranno eseguiti tra la Sp 23 e la campagna verso San Martino

La serata a Massalengo

La serata a Massalengo

Massalengo (Lodi), 29 ottobre 2021- La sala consigliare di Massalengo ha ospitato l'illustrazione delle opere di completamento dello scolmatore di Massalengo nel tratto a valle della provinciale 23 (che collega il paese a Borghetto Lodigiano). Si tratta di un intervento che ridurrà notevolmente “perché il rischio zero è impossibile”, come ha ribadito il sindaco Severino Serafini, il rischio di esondazione dei canali locali e di alluvioni come quelle che, in passato, hanno messo in ginocchio il territorio. Si ricordano: nel novembre 2014 un evento intenso con importanti danni; nell’ottobre 2019, un evento temporalesco con un’intensità di 130millimetri d’acqua caduta in un'ora; un mese fa un’intensità di 200 millimetri orari caduti e precipitazioni che per fortuna sono durate solo 15 minuti, con 50 millimetri caduti registrati. Eventi estremi che hanno tempi di ritorno sempre più brevi, anche 5 e 3 anni. Tempi di ritorno che, dopo i lavori previsti allo scolmatore, con un investimento da mezzo milione di euro, si spera arrivino solo ogni circa 16 anni.

Il ridotto episodio di un mese fa, tra l’altro, per la prima volta ha permesso di attivare le misure di sicurezza del protocollo sancito con il Consorzio Muzza. “Abbiamo studiato il territorio per gestire le criticità e rimediato al problema accendendo idrovore agricole per spostare acqua tra fossi. Tutto per diminuire il rischio di allagamento del paese - ha spiegato il primo cittadino - ci siamo riusciti, a parte aver registrato problemi di tipo fognario in alcune vie”. Intanto l’amministratore, grazie a una signora, ha preso atto della segnalazione di una fognatura ancora problematica nella parte nord del paese e cercherà di intervenire.

Alla serata hanno partecipato Pietro Foroni, assessore a Territorio e Protezione Civile di Regione Lombardia; Ettore Grecchi, presidente del Consorzio di Bonifica Muzza Bassa Lodigiana; l’ingegner Marco Chiesa, direttore generale del Consorzio; l’ingegnere Marco Belloni della Protezione Civile comunale di Settala. Il Comune milanese ha una situazione fragile e simile a quella di Massalengo, l’amministrazione comunale ha quindi invitato l’ospite per paragonare i due casi e trovare suggerimenti ulteriori nella ricerca di rimedi. I soldi stanziati per lo scolmatore rientrano nel "Piano Regionale 2020 per il rilancio economico” (interventi urgenti e prioritari per la difesa del suolo e la mitigazione dei rischi idrogeologici del territorio lombardo). Con il ripristino della naturalità dei flussi idrici afferenti al territorio rurale e antropizzato di Massalengo, secondo Regione, Comune e Consorzio, i residenti potranno finalmente stare più tranquilli ed evitare molti danni. “L’intervento riguarda lo scolmatore nel tratto C, l’ultimo che manca per completare opere partite 20 anni fa con l’amministrazione De Marco”.

Fino ad oggi una vasca volano raccoglieva le acque che drenavano lentamente in un canale molto vecchio presente in campagna “mentre dopo i lavori questi spazi si svuoteranno mano mano che pioverà – ha anticipato il sindaco -. Non dovremo più preoccuparci di buttarla noi in un fosso parallelo, con idrovore. Andrà direttamente nel colatore Muzza”. E’ stato ribadito che il rischio si riduce anche con formazione costante e continua della protezione civile. Realtà che non può essere intesa solo come la figura del volontario in sé, ma include anche i comportamenti di tutta la cittadinanza che deve agire verso un comune obiettivo. All’incontro erano presenti anche altre realtà del territorio, come la protezione civile intercomunale di cui fa parte Massalengo e di Tavazzano. “Più informeremo più soluzioni potremo trovare – hanno ribadito i presenti ricordando anche che – Per i lavori allo scolmatore i soldi sono pronti, siamo alla conferenza dei servizi e quindi speriamo di dare l’appalto entro dicembre e iniziare l’intervento già a gennaio. Dobbiamo finire entro l’estate o ci sarebbero interferenze con le attività agricole”. Non ci saranno disagi per i cittadini perché i lavori saranno eseguiti tutti tra la sp 23 e la campagna verso San Martino. Serafini ha dato anche alcuni consigli ai residenti: ”Visto che viviamo in un territorio fragile, dal punto di vista idraulico e la cittadinanza è consapevole delle situazioni delle proprie zone, si chiedano consulti di professionisti per attrezzarsi, anche privatamente, con pompe, paratie, idrovore, valvole di non ritorno. Una soluzione tecnica utile per noi può essere dannosa per il vicino, da qui la necessità di consultare esperti. Quando si parla di urbanizzazione sfrenata, vi è inclusa la pavimentazione di cortili privati. Perché se l’acqua cade sul verde, ha tempi di ritorno nelle rogge di tre ore, altrimenti si parla di 10minuti e non si riesce a smaltire un forte temporale. Con le conseguenze del caso. Pavimentare un cortile è poi un’opera edile e necessita di autorizzazione del Comune. Comunque sia, una parte dell’area non può mai essere resa impermeabile, ma va tenuta a verde”.