PIURO (Sondrio)
Terminata la campagna autunnale di scavi archeologici a Piuro, la "Pompei delle Alpi" che anche quest’anno ha riservato parecchie sorprese. Nelle scorse settimane gli archeologi dell’Università di Verona, diretti dal professor Fabio Saggioro, si sono concentrati nell’area di Palazzo Belfort riportando alla luce il giardino di una dimora signorile. "Abbiamo ottenuto risultati di notevole importanza - spiega il responsabile degli scavi - abbiamo trovato il giardino di un palazzo signorile, approssimativamente del 1500, tutto il recinto e parte delle aiuole". Gli scavi sono proseguiti inviduando i resti del palazzo a cui era collegato con scalinate, pavimentazioni, un camino e decorazioni architettoniche". La dimostrazione di una ricchezza diffusa ottenuta grazie all’abilità dei suoi artigiani nella lavorazione della pietra ollare, una merce di scambio molto ambita soprattutto per la realizzazione di pentole e utensili che poi venivano venduti in tutta Europa. Insieme ai laveggi, ottenuti lavorando il serpentino che veniva cavato in loco, i mercanti del paese erano famosi anche perché commerciavano la seta del Lario e il vino, merci ricercate nelle corti. Inoltre la posizione peculiare del paese consentiva di riscuotere i dazi sulle merci in transito per il passo del Settimo, dirette nell’odierno Canton Grigioni, e verso il lago di Como. Tesori che le ricche famiglie locali investirono, in parte, nella costruzione dei loro suntuosi palazzi molti dei quali sono spariti in seguito alla rovinosa frana del 1618.
Roberto Canali