NICOLA PALMA
Cronaca

Rimborsi falsi e testamento pilotato, stangata all’ex sindaco di Santo Stefano Lodigiano: dovrà versare 313mila euro al Comune

La condanna della Corte dei conti a Massimiliano Lodigiani: risarcisca i danni patrimoniali e di immagine. Dall’anziana “raggirata” per l’eredità alle firme contraffatte, la censura dei giudici: “Un dominio personale. Uso distorto e spregiudicato delle funzioni pubbliche”

Santo Stefano Lodigiano, l'ex sindaco Massimiliano Lodigiani

Santo Stefano Lodigiano, l'ex sindaco Massimiliano Lodigiani

Milano – L’ex sindaco Massimiliano Lodigiani dovrà versare 313mila euro nelle casse del Comune che ha guidato dal 2014 al 2019, Santo Stefano Lodigiano. I giudici della Corte dei Conti hanno accolto quasi in toto le richieste della Procura, condannando il cinquantaseienne a risarcire all’ente 213mila euro di danni patrimoniali e 100mila di danno d’immagine. La sentenza è diretta conseguenza della condanna penale in appello a due anni di reclusione per le accuse di truffa aggravata, falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, peculato, minacce, falsità in testamento olografo, turbativa d’asta, istigazione alla corruzione e circonvenzione di incapace.

Il testamento contraffatto

In primo luogo, gli accertamenti investigativi della Finanza ha fatto emergere che, nel periodo in cui ricopriva la carica di primo cittadino, Lodigiani ha inviato alla società privata per la quale lavorava documenti con la firma falsa del segretario generale di Santo Stefano Lodigiano per assentarsi in giorni in cui non erano fissate sedute del Consiglio comunale né della Giunta. Da qui l’erogazione illegittima di rimborsi per 76.654,37 euro, di cui 31.864,84 euro già restituiti.

La causa dei parenti

Non basta. Lodigiani, stando a quanto ricostruito dalle indagini, ha pure contraffatto il testamento di un’anziana residente di cui era stato nominato amministratore di sostegno, Maria Luisa Ghiringhelli, indicando il Comune come beneficiario, “per poi favorire l’acquisto di alcuni terreni a terzi a prezzo di favore (e ciò malgrado la diffida rivolta dalle eredi legittime a non procedere con alcun atto di disposizione patrimoniale)”. Due terreni sono stati ceduti a 250.800 euro, nonostante il loro valore di mercato fosse pari a 418.867,29 euro. I parenti della defunta hanno poi fatto causa al Comune, chiedendo la condanna alla restituzione dei beni non ancora alienati, del denaro incassato e del valore di mercato dei beni venduti.

Il processo a Lodi

In primo grado, il Tribunale civile di Lodi ha sancito la nullità del testamento e condannato il Comune a pagare 711mila euro; in seguito, le parti si sono accordate per il versamento di 310.638,52 euro nel 2023 e di 182.864,55 euro nel triennio 2024-26. Per questa parte della vicenda, Lodigiani dovrà rendere all’amministrazione 168.067,29 euro, cioè la differenza tra il valore di mercato dei beni venduti e quello effettivamente pagato dagli acquirenti. E infine c’è il danno d’immagine, quantificato in 100mila euro. Per i giudici, la conclusione, “le condotte contestate evidenziano la personalità egocentrica” di Lodigiani, “abituato a governare il Comune come se fosse un suo dominio personale, con ciò contribuendo a diffondere nella comunità l’idea di un uso personale, distorto e spregiudicato delle funzioni pubbliche a lui affidate”.