San Fiorano, un mare di rifiuti abusivi lungo la ferrovia

Duemila metri cubi di materiale gettato dagli anni Sessanta in poi da cittadini e amministrazioni

Rifiuti ammassati

Rifiuti ammassati

Lodi, 25 maggio 2018 - Quasi mille metri quadrati di superficie per un totale stimato di circa 2mila metri cubi di pattume, la cui tipologia è sotto stretta osservazione da parte del Comune che ora dovrà mettere mano al borsellino per effettuare indagini preliminari. La vicenda dell’area lungo la ferrovia e accessibile da un fondo agricolo e dalla sp 244 affonda le radici negli anni Sessanta, quando cominciò a essere utilizzata come punto di scarico di varie tipologie di rifiuti. La questione però scoppia nel febbraio scorso quando il terreno, andato all’asta, è stato oggetto di una verifica da parte del custode giudiziario. Il successivo sopralluogo effettuato dal tecnico comunale e dal sindaco Mario Ghidelli ha messo in luce una situazione di degrado: da anni è ricoperta da vegetazione ed è visibile un vero e proprio strato di pattume spesso almeno due metri.

«Si tratta di un deposito risalente agli anni Sessanta, quando era abitudine accatastare rifiuti lontano dal centro abitato – spiega il primo cittadino –. Probabilmente buona parte della popolazione riteneva opportuno stoccare terra, verde, inerti e così sembra facessero anche le precedenti amministrazioni comunali, depositando legname, residui di potature e materiale inerte». Ma nel corso degli anni il volume dei rifiuti è aumentato e con esso anche la tipologia: sono stati gettati pure plastica, vetro, ferro e probabilmente, come si nota in superficie, anche amianto.

La zona, ora all’asta, era di proprietà privata, ma come si ribadisce dal Comune, «una parte di responsabilità è in capo alle amministrazioni precedenti che, negli anni 1960-1980, hanno acconsentito l’accumulo di materiale, almeno fino a quando non è stata realizzata la piazzola vicino al cimitero. Ora entro i prossimi due, tre mesi, il Comune effettuerà ulteriori indagini per scoprire cosa c’e sotto e soprattutto se la massa dei rifiuti ha inquinato l’area. Anche l’Arpa si è già espressa e ha ribadito che è opportuno rimuovere i rifiuti». Ora occorrerà capire cosa costerà alle casse del Comune: il sindaco spera che la cifra non lieviti, altrimenti dovrà ricorrere a fondi extracomunali nelle more di eventuali richieste di recupero di almeno parte delle somme che verranno anticipate. La partita è appena iniziata.