CARLO D’ELIA
Cronaca

San Bassiano: a Lodi il Covid annulla il rito della trippa

A rischio anche il pontificale. Il Fanfullino d’oro 2021 sarà lasciato in esposizione per sempre nell’ospedale come simbolo di lotta al virus

La sindaca Sara Casanova, lo scorso anno, con l’arcivescovo di Milano Mario Delpini

Lodi, 12 novembre 2020 - Dopo 35 anni la tradizionale “buseca“ di San Bassiano non sarà servita in piazza Broletto il 19 gennaio. Dalla Pro loco di Lodi, che ogni anno si occupa della preparazione e della consegna della trippa nel giorno della festa patronale, un rito molto amato da tutti i lodigiani, assicurano che il prossimo 19 gennaio non ci sarà il pentolone con i 20 quintali di trippa preparata per tutta la notte. Una scelta obbligata, come molte altre cose negli ultimi mesi, dettata dalla pandemia che limiterà anche la festa patronale di Lodi. "La pandemia– dichiara il presidente della Pro loco di Lodi, Ettore Cattani. – sicuramente non ci permetterà di distribuire la trippa in piazza Broletto. Navighiamo a vista.

Aspetteremo fino all’ultimo giorno per cercare di capire cosa si potrà fare e cosa no. In questi giorni stiamo ragionando per cercare di trovare una soluzione non tanto alla trippa, ma ad altre iniziative. Punteremo almeno a fare qualcosa seguendo le regole anticontagio". In dubbio, infatti, potrebbe essere anche l’intero evento che se verrà celebrato avrà sicuramente un sapore particolare: quello della prudenza e della speranza. L’emergenza Covid ha imposto misure precauzionali, soprattutto a tutela delle fasce di popolazione più debole. Per questo, oltre alla distribuzione della trippa, è in dubbio persino la celebrazione della messa, il solenne pontificale che si tiene solitamente in Duomo dalle 10 nel giorno della festa di San Bassiano, alla presenza del vescovo di Lodi Maurizio Malvestiti, e che ogni anno attira oltre un migliaio di lodigiani tra le navate. Anche questo appuntamento, il più importante di tutta la giornata, potrebbe subire quantomeno qualche riduzione almeno negli accessi al Duomo.

«In questo momento la situazione è delicata - afferma la sindaca di Lodi Sara Casanova -. L’emergenza sanitaria ci mette davanti a scelte quasi obbligate per poter limitare i nuovi contagi. Difficile prevedere cosa accadrà a gennaio. Abbiamo davanti due mesi per vedere come evolverà la pandemia e se ci saranno allentamenti o ulteriori restrizioni. Nelle prossime settimane continueremo il dialogo con la Diocesi di Lodi per capire come gestire il flusso di lodigiani che ogni anno partecipano alla messa solenne in Duomo. Anche lì dovremo fare delle valutazioni per evitare ogni tipo di assembramento, magari limitando gli accessi. Stiamo pensando anche a novità per gli altri eventi, come la consegna delle benemerenze civiche". A rischio restano ovviamente tutte le manifestazioni collaterali che da sempre vengono celebrate durante la festa di San Bassiano, come la fiera in piazza della Vittoria, con un centinaio di espositori, tra i quali spiccano i banchi di vendita dei filson di castagne, e che potrebbero essere limitati a qualche decina o addirittura vietati.

Da capire anche la modalità di consegna delle benemerenze civiche da parte dell’amministrazione comunale e del Fanfullino d’Oro, il premio annuale della Familia Ludesana, che ogni anno chiude la festa patronale al teatro alle Vigne e che quest’anno è stato simbolicamente assegnato a tutta la popolazione lodigiana che durante la prima ondata della pandemia ha subito la violenza del virus. "Faremo ritirare il Fanfullino d’oro a due bambini, un maschio e una femmina, nati nel giorno dell’inizio della pandemia, il 21 febbraio - anticipa il regiù della Familia Ludesana, Paolo Caretta -. Vedremo come svolgere l’evento, forse la modalità in streaming potrebbe essere quella più giusta. Intanto abbiamo già deciso di lasciare questo Fanfullino d’oro in esposizione per sempre nell’ospedale Maggiore di Lodi: sarà il simbolo della battaglia lodigiana contro il virus".