Raddoppio della logistica: è braccio di ferro

La Provincia chiede lumi sul consumo di suolo. Il Comune: documenti ok. Li presenteremo tutti

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"Presenteremo tutta la documentazione richiesta dalla Provincia". Così il sindaco di Borgo San Giovanni Moira Rebughini (nella foto) interviene sul progetto che prevede la realizzazione di altri due capannoni che andranno a completare l’hub Dhl di Borgo San Giovanni, a due passi dal casello della A1 e che si affaccia sulla provinciale 235 Lodi-Sant’Angelo. Si tratta di un intervento che andrà a interessare lo stesso terreno da 160mila metri quadrati che è stato trasformato in area per costruire il nuovo polo logistico composto da quattro maxi capannoni. Un’opera annunciata a Ferragosto dall’azienda che si sta occupando del progetto, ma che è stato fermato dagli uffici della Provincia di Lodi per una presunta "procedura non conforme". Ma il Comune di Borgo San Giovanni e l’azienda titolare del progetto sono pronti a presentare tutta la documentazione richiesta da Palazzo San Cristoforo.

"Stiamo rispondendo alle osservazioni presentate dalla Provincia – spiega Moira Rebughini –. Non c’è consumo di suolo, perché il progetto riguarda lo stesso terreno già previsto inizialmente dall’intervento. Si tratta solo della richiesta di spostamento rispetto al progetto iniziale. Aspettiamo che la Provincia apra la procedura per la concertazione per affrontare la questione". Intanto, continuano i lavori nei due capannoni da 35mila metri quadrati. Un intervento che non creerà nuova occupazione (poiché assorbirà 150 lavoratori di cooperative già impiegati al servizio di Dhl in trasferimento dal magazzino di Corteolona, nel Pavese). E in paese si discute di questo e dei rischi di un aumento di via vai dei tir.

C.D.