Piani personalizzati per pazienti fragili

Più professionisti per migliorare i servizi delle tre Case di comunità dell’Asst

Piani personalizzati per pazienti fragili

Piani personalizzati per pazienti fragili

Più personale e percorsi di accoglienza riorganizzati per gli utenti. Da martedì 2 aprile l’attività del Punto unico di accesso (Pua) delle tre Case di comunità dell’Asst di Lodi sarà riorganizzata per offrire una presa in carico completa ai cittadini in condizioni di fragilità o cronicità, semplificando l’accesso ai servizi e promuovendo un approccio integrato ai bisogni.

All’interno degli ospedali di Sant’Angelo Lodigiano, Codogno e Casalpusterlengo saranno disponibili figure professionali in più, con l’introduzione di un infermiere di famiglia e di comunità e di un assistente sociale. Il percorso assistenziale integrato per gli utenti prevede innanzitutto il coordinamento dell’accoglienza tra il sistema dei servizi dell’Asst, dei Comuni e dell’Ambito Sociale Territoriale (Ufficio di Piano), che punta all’individuazione del bisogno, dell’informazione e dell’orientamento del paziente circa le opportunità offerte in ambito socio-sanitario a livello territoriale.

Successivamente, attraverso l’attivazione della rete dei servizi, si definirà un piano personalizzato, immediato o rimandato a una fase successiva qualora si richiedessero prestazioni più complesse. "Il principio ispiratore di questa riorganizzazione è legato alla personalizzazione degli interventi e alla reale presa in carico della persona fragile. L’esistenza di un’area di accoglienza come il Pua nelle Case di Comunità rappresenta uno dei punti di forza della rete dei servizi territoriali dell’Asst", ribadisce il direttore generale Guido Grignaffini (nella foto).

M.B.