Pandemia e nuove crisi Ecco gli “agrieducatori“ Aiuteranno i più fragili

A Sanfereorto decollate le lezioni per i dodici candidati al nuovo ruolo. Forniranno ai vulnerabili impegnati nelle cascine supporto tecnico e didattico.

Pandemia e nuove crisi  Ecco gli “agrieducatori“  Aiuteranno i più fragili

Pandemia e nuove crisi Ecco gli “agrieducatori“ Aiuteranno i più fragili

di Paola Arensi

Un corso per diventare agrieducatori, ovvero professionisti che seguono persone fragili o vulnerabili impegnate nel settore agricolo, fornendo loro non solo sostegno e supporto ma anche competenze specifiche ha preso il via ieri a Lodi. L’iniziativa, una delle prime azioni concrete della coprogettazione AgriCULTURE SOCIALI 3.0, promossa da Fondazione Comunitaria di Lodi in sinergia con l’Ufficio di Piano dell’Ambito di Lodi per mitigare gli effetti economici della pandemia, che ha creato nuova povertà e vulnerabilità nel Lodigiano, punta all’educazione e all’inserimento lavorativo. Fondazione Cariplo, Intesa San Paolo e Fondazione Peppino Vismara hanno messo a disposizione risorse per complessivi 363mila euro. Ieri mattina i candidati si sono trovati al Sanfereorto di Lodi per iniziare il loro percorso. Ottanta ore di lezione che si concluderanno a giugno, impegnando i partecipanti

per due mattine la settimana.

"Dieci ore di lezione saranno di carattere educativo, trenta teorico pratiche di agricoltura e venti di stage sul campo con cooperative come il Mosaico e il Gabbiano che aderiscono al progetto - racconta Paola Pozzo, project leader di AgriCULTURE SOCIALI 3.0 - . Gli agrieducatori sono persone in grado di supportare gli individui fragili coinvolti in progetti e percorsi perché riescono a coniugare capacità pratica nell’ambito dell’agricoltura con competenze educative. Partiranno dal fare insieme, dal mettersi a fianco con competenza e seminare, curare e raccogliere i frutti di un lavoro condiviso, che fa bene all’apprendista e all’educatore. Solo se hai imparato bene a fare un lavoro, puoi insegnarlo agli altri, puoi farlo insieme ad altri". I docenti del corso sono due esperti già impegnati con il Terzo Settore, da un lato Paola Michelon, che ha contribuito a seguire la stesura della legge sull’agricoltura sociale e poi Carlo Cavalli, insegnante di agrotecnica, che ha già collaborato con diverse realtà del Lodigiano. I candidati educatori sono una dozzina e sono stati individuati tra gli educatori impegnati nella rete dell’agricoltura sociale lodigiana che sono implicati in progetti ma non hanno abbastanza nozioni in ambito agricolo. "Se l’iniziativa funzionerà, come speriamo, siamo pronti a promuoverla in altre realtà e con altre caratteristiche" conclude Gian Marco Locatelli, facilitatore della coprogettazione.