Sparò e uccise ladro, oste rinviato a giudizio: Casaletto abbraccia Mario Cattaneo

Il figlio del ristoratore: "Accettiamo la decisione del giudice, ma noi abbiamo detto sempre la verità"

Mario Cattaneo, il ristoratore di 68 anni, titolare dell’Osteria dei Amis di Gugnano, frazione di Casaletto Lodigiano

Mario Cattaneo, il ristoratore di 68 anni, titolare dell’Osteria dei Amis di Gugnano, frazione di Casaletto Lodigiano

Casaletto Lodigiano (Lodi), 30 maggio 2018 - Il figlio Gianluca e la moglie Fiorenza l’hanno aspettato in osteria. Alle 13.45, appena mezz’ora dopo la fine dell’udienza preliminare, il ristoratore di Gugnano Mario Cattaneo è tornato nel suo locale per stringersi alla sua famiglia. Scuro in volto è sceso dall’auto del suo avvocato Vincenzo Stochino dopo aver assistito alla dura arringa dell’accusa, ieri rappresentata dal procuratore Domenico Chiaro. L’incubo continua. Il gup di Lodi Isabella Ciriaco ha accolto la linea della Procura di Lodi e ha rinviato a giudizio l’oste. Cattaneo, 68 anni, dovrà affrontare il processo ordinario al tribunale di Lodi per eccesso colposo di legittima difesa per aver ucciso con un colpo di fucile alla schiena Petre Ungureanu, 32 anni, uno dei ladri che la notte tre il 9 e il 10 marzo 2017 stava depredando la sua attività. La prima udienza è fissata il 26 settembre alle 16.

«Accettiamo la decisione del giudice, ma noi abbiamo detto sempre la verità», ha commentato il figlio Gianluca che la notte della tragedia era sceso con suo padre per allontanare i ladri dalla loro proprietà, e potrebbe essere uno dei primi testi a essere ascoltati. Secondo l’accusa, Cattaneo si sarebbe assunto dei rischi evitabili, decidendo di sfondare una porta che i ladri avevano bloccato dall’esterno, per andare a spaventarli nel cortile con il fucile da caccia in mano. Secondo la difesa invece è pacifico che un complice del ladro morto avesse cercato di strappare di mano il fucile all’oste, provocando lo sparo che ha colpito alla schiena il 32enne Petre Ungureanu, poi abbandonato dai complici davanti al cimitero della frazione. Il procuratore di Lodi Domenico Chiaro è convinto che Cattaneo non abbia detto tutta la verità.

«Da parte nostra non c’è nessun accanimento. Resta il fatto che nelle versioni rese ai carabinieri dal figlio Gianluca e della moglie dell’oste appena dopo la vicenda, i due parlano di un doppio colpo sparato da Cattaneo come avvertimento contro i ladri. Uno di questi, però, aveva colpito Ungureanu. Una ricostruzione poi smentita da entrambi, in seguito a una telefonata di Cattaneo che in quel momento era in ospedale per controlli. Sulla colluttazione siamo convinti che sia avvenuta dopo i colpi di fucile e non prima». La comunità di Casaletto Lodigiano e della frazione Gugnano si è stretta attorno ai Cattaneo. «Siamo tutti dalla parte della famiglia Cattaneo – dice il sindaco di Casaletto Giorgio Marazzina –. Mario è prima di tutto un amico. Continueremo a essere al suo fianco per tutto il processo. Non capisco la scelte del fratello del ladro di costituirsi parte civile. Il mondo sta andando al contrario».