LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

Lodi, operatrici sanitarie lasciate a casa: l’assunzione promessa non c’è

Nel tentativo di conciliazione in Prefettura l’Asst si era impegnata a dare una risposta entro fine mese Il sindacato autonomo Fials-Confsal incalza: "Ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro"

Sono cinque le lavoratrici coinvolte, che hanno chiesto la stabilizzazione

Lodi, 27 ottobre 2022 - Nel tentativo di conciliazione in Prefettura, l’Asst, incalzata dal sindacato autonomo Fials - Confsal, si era impegnata, è scritto nero su bianco nel verbale del 4 ottobre, "a dare una risposta", sull’eventuale riassunzione delle 5 lavoratrici lasciate a casa di punto in bianco a fine settembre, "entro la fine del mese". Ma ora le cinque operatrici socio sanitarie (oss), tutte madri con bambini piccoli, rischiano di subire un’altra volta quanto già accaduto proprio un mese fa: arrivare alla scadenza senza sapere cosa riserverà loro il futuro. Senza alcun preavviso, infatti, il loro contratto non era stato rinnovato, benché la programmazione le prevedesse già in turno per ottobre.

Ora la speranza di una riassunzione che resta "congelata" sotto la scadenza. "Il direttore amministrativo Giampaolo Grippa aveva sostanzialmente assicurato che le avrebbe riassunte facendo una verifica del Piano dei fabbisogni – spiega Stefano Lazzarini di Fials Confsal di Lodi –. Il tentativo di conciliazione era andato a buon fine proprio perché l’impegno era stato preso, come richiesto da noi, per fine mese. Io ho cercato di parlare col direttore Grippa circa sette o otto giorni fa, poi ho richiamato ancora due giorni fa ma ad oggi non ho avuto alcun riscontro".

In Prefettura il segretario della Federazione aveva ritenuto "illegittimo" il licenziamento, evidenziando che il mancato preavviso aveva impedito alle lavoratrici di "trovare soluzioni alternative", chiedendo il rinnovo del contratto. L’Asst aveva replicato evidenziando che le persone che non erano state stabilizzate erano solo 5 (la prima ipotesi era 8) su 85, segno di un "grosso sforzo" fatto nei confronti di lavoratori ritenuti "una risorsa importante" dicendosi anche "dispiaciuta" per la comunicazione tardiva del licenziamento.

Quindi l’impegno a una stabilizzazione entro fine anno in base, però, al nuovo Piano del fabbisogno e previa verifica dei requisiti. Valutazioni però che l’Azienda si era presa l’impegno di effettuare entro fine mese. L’Asst di Lodi ieri ha ribadito che solo "in sede di aggiornamento del Piano del fabbisogno aziendale del personale richiesto dalla Regione entro il 2022 si possono realizzare i presupposti che consentono all’Azienda di ampliare l’organico, che include le figure professionali rappresentate dall’organizzazione sindacale".