Ospedale di Codogno, ondata dirompente: riapre il reparto Covid

L’ospedale di Codogno dove la pandemia ebbe inizio lo aveva chiuso sei mesi fa

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L’Asst di Lodi sta affilando le armi per fronteggiare la quarta ondata, che sta diventando pressante. È stato quindi riaperto il reparto Covid all’ospedale dove la pandemia ebbe inizio, con l’individuazione di quello che si pensava essere il primo caso di contagio da Covid (convinzione poi smentita, nel tempo, da quanto successo nel mondo).

Il primo campanello di allarme sabato pomeriggio quando, per il sovraffollamento del Pronto soccorso, è stato temporaneamente sospeso l’accesso alle ambulanze (ripristinato in serata, una volta risolta la criticità). Adesso è la volta della riapertura, a sei mesi dalla chiusura dei battenti, che tanto aveva sollevato il personale sanitario, del reparto Covid. Nel fine settimana, negli ospedali di Lodi e di Codogno, c’erano circa 64 pazienti Covid ricoverati in tutto e le indicazioni sono di arrivare ad avere, gradualmente, una disponibilità totale di 94 posti letto tra gli ospedali di Lodi e Codogno. Il picco di questa ondata, che inizia a preoccupare perché dirompente, non è ancora arrivato e l’Azienda sociosanitaria territoriale di Lodi vuole farsi trovare pronta. Non ci si può permettere nessun passo falso, le prossime settimane saranno durissime.

A Lodi nel fine settimana c’erano 38 positivi ricoverati, 10 dei quali sottoposti a ventilazione assistita con c-pap (casco). A Codogno 14 ricoveri e altri 12 posti erano occupati a Sant’Angelo, nel reparto Malattie infettive. Sempre a Codogno, per aumentare la disponibilità dei posti letto, potrebbero essere convertiti a Covid anche quelli di Chirurgia. Questo tornerà a creare liste di attesa. Perché, salvo le urgenze, gli interventi minori e i controlli saranno rimandati a data da destinarsi. Assistenza a malati oncologici ed emergenza-urgenza saranno comunque garantite.

Paola Arensi