Oltre mille taniche di rifiuti chimici: "Rimuovetele dalla ditta in fallimento"

Il sindaco lancia un Sos per la ex Nordchem. "C’è un pericolo ambientale"

Oltre mille taniche di rifiuti chimici: "Rimuovetele dalla ditta in fallimento"

Oltre mille taniche di rifiuti chimici: "Rimuovetele dalla ditta in fallimento"

"Voglio siano rimosse le taniche nell’area dell’azienda chimica in fallimento per scongiurare un possibile danno ambientale". È il chiaro pensiero del sindaco Elia Bergamaschi (nella foto) per la zona della ex Nordchem srl di via I maggio 8. "Voglio un immediato intervento di bonifica, pena una denuncia alla Procura di Lodi" insiste. Bergamaschi ha scritto all’amministratore giudiziario, al curatore del fallimento, agli avvocati, all’Arpa di Lodi, alla Provincia, al prefetto e alla Prefettura e ai carabinieri forestali della Lombardia del Nipaaf (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale ) di Lodi.

La lettera relaziona in merito allo "stato di pericolosità ambientale, noto a tutti i soggetti in indirizzo, rappresentato dalla presenza di 1.341 cisterne, modello Ibc, contenenti rifiuti chimici, prodotti a suo tempo dalla ditta Nordchm, oggi in fallimento e giacenti nell’area sita in via I maggio 8 – ricorda il sindaco –. Viste le note dell’Arpa, giunte dal 2022 ad oggi, rappresentanti le condizioni di avanzato degrado in cui versano le Ibc, comportante rischio di sversamento di sostanze chimiche su terreni e con conseguente inquinamento ambientale, preso atto dello stato di pericolosità di inquinamento ambientale rappresentato dal caso trattato e del perdurante stato di sequestro dell’area (attestato da Arpa con nota arpa del 18 Marzo 2024), cerchiamo risposte". Gli amministratori locali hanno scritto la lettera "ben consci delle potenziali conseguenze legali e della responsabilità amministrativa, in riferimento al decreto legislativo 152 del 2006, che deriverebbero all’ente scrivente dall’eventualità che il fallimento non ottemperi ai suoi doveri, adottando tattiche ostruzionistiche atte a procrastinare tempistiche d’azioni necessarie ad addivenire allo smaltimento dei rifiuti chimici che oggi erano rappresentano un vero e proprio rischio ambientale". Bergamaschi quindi ha richiesto formalmente, al curatore fallimentare, "quale rappresentante del soggetto responsabile della produzione dei rifiuti di provvedere urgentemente, tenendo conto dei rischi di inquinamento ambientale ampiamente focalizzati, ad attuare tutte le formalità necessarie per incaricare una ditta autorizzata ad operare. Il tutto dando riscontro al Comune, pena denuncia alla Procura, per potenziale danno ambientale". Il sindaco si rivolge anche all’amministratore del sequestro, "affinché fornisca all’amministrazione comunale tutte le informazioni utili riferite allo stato del fallimento e alle aree poste sotto sequestro e alla Nordchem srl, chiedendo di segnalare quanto prima l’avvenuto incarico a una ditta specializzata per ottemperare a quanto di competenza". P.A.