"Nel mio terreno 25mila crocus Boom di fiori se piovesse un po’"

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In pensione da tre anni, coltiva zafferano a San Colombano, patria del vino doc, "per proporre una nuova eccellenza locale". E dà anche lavoro ai meno fortunati. Massimo Fabbris, 66 anni, ingegnere informatico, ha realizzato il suo sogno di diventare coltivatore. "Per il terzo anno sono qui a raccontare la mia avventura. Quest’anno ho aggiunto un grande terreno destinato alla nuova produzione. Quello del 2021, dopo due raccolti, è doveroso lasciarlo riposare: quindi è stato arato, concimato con stallatico bio e fresato. Sarà utilizzato nel 2023. Nel nuovo terreno ho impiantato il crocus 2022 con 25mila esemplari. Non nascondo la preoccupazione per la quasi totale assenza di pioggia. I crocus odia l’acqua stagnante ma ha bisogno di acqua per svegliarsi dallo stato dormiente. Da alcuni giorni ho visto spuntare la parte verde in alcune aree del terreno e tre giorni fa ho fatto la primissima raccolta di una notevole quantità di fiori. Questo dimostra quanto è tosto il crocus: la scarsa umidità di qualche nebbia è bastata per dare il via alla crescita. Se piovesse un pochino, ci sarebbe un boom di fiori".

Quanto allo zafferano "il mio obiettivo è creare una nuova eccellenza a San Colombano con pazienza, tanto lavoro, grande fiducia. Dal prossimo anno ci sarà una nuova azienda che qui coltiverà questo mio prodotto con il marchio “ZafferanoBanino“. Nuovi terreni e nuova forza lavoro". Intanto "come socio Coldiretti e con la collaborazione dell’albergo Trianon di Graffignana, ho dato lavoro da luglio a fine novembre con contratti a chiamata a due giovani del Bangladesh".

Paola Arensi