Morto in ospedale a 12 anni: la famiglia chiede i danni

Lodi, aperto il processo per la scomparsa di Francesco Palomino Conga. Il difensore: radiografia ed ecografia effettuate solo 14 ore dopo il ricovero

 Francesco Palominino Conga Roggello

Francesco Palominino Conga Roggello

Lodi - Una famiglia distrutta che ora chiede giustizia. Si è tenuta ieri da remoto la prima udienza del processo civile sulla vicenda del 12enne Francesco Palomino Conga deceduto il 30 dicembre 2019 all’ospedale di Vizzolo Predabissi per una strozzatura dell’intestino non diagnosticata in tempo. Il giudice dovrà sciogliere entro oggi la riserva su alcune questioni sollevate dall’avvocato della famiglia Palomino, che vive a Cervignano d’Adda. La vittima, nata nel 2007, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Lodi, è stata portata via da un volvolo ileale, una strozzatura che ha mandato in necrosi tre metri di intestino. Sul caso subito è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Lodi. Dopo 20 mesi la chiusura delle indagini, con l’iscrizione nel registro degli indagati di un medico chirurgo dell’ospedale di Vizzolo Predabissi, fino al rinvio a giudizio. A processo è finito il medico dell’ospedale accusato di omicidio colposo (udienza in primavera). Una notizia che non allieva sicuramente il dolore di Cotrina, assistente famigliare, e Vicente, artigiano, ma che potrà aiutare a fare luce sulle responsabilità della morte di loro figlio. Intanto, la famiglia ieri ha intrapreso un percorso civile in Tribunale a Lodi.

Ad assistere i genitori è l’avvocato Giuseppe Badolato di Milano che ha avviato una causa civile contro l’Asst di Melegnano. L’avvocato Giuseppe Badolato, che assiste la famiglia Palomino, ha depositato al giudice del tribunale civile di Lodi la relazione degli esperti Carlo Bernabei e Luciano Corbellini. E proprio nelle conclusioni, il documento sottolinea come il 12enne si sarebbe potuto salvare con una diagnosi più rapida. Un passaggio cruciale per la difesa che imputa all’Asst di Melegnano di aver agito in ritardo. "Una semplice Rx diretta addome ed una ecografia sono state espletate dopo ben 14 ore da che il ragazzo era giunto in ospedale manifestando peraltro un palese, progressivo ingravescente aggravamento - scrivono gli esperti incaricati dalla famiglia -. Pertanto la condotta dei sanitari che ebbero in cura il giovane Palomino appare improntata a grave imprudenza che ha condotto repentinamente al decesso del giovane".