Maleo, il papà di Elisa: "Uccisa dal passaggio a livello, giustizia per mia figlia"

Il padre della ragazza travolta dal treno a Ferragosto: "Quelle sbarre erano alzate, ho fiducia: i magistrati scopriranno tutto"

Elisa Conzadori

Elisa Conzadori

Pizzighettone (Cremona), 12 novembre 2020 -  «Elisa era una persona gentile e sempre sorridente: chiedo giustizia". Walter Conzadori, 62 anni, è un uomo forte, che anche quando è sopraffatto dallo sconforto continua a dare forza soprattutto all’unica figlia rimasta, Laura di 27 anni. Lui, che è il padre di Elisa Conzadori, la 34enne di Pizzighettone che lavorava al Famila di Codogno, non riesce a darsi pace per quello che accaduto il 15 agosto scorso. A Ferragosto, poco dopo le 11, la giovane mentre attraversava il passaggio a livello di Maleo (Lodi) a bordo della sua auto, una Citroen C1 rossa, ha perso la vita dopo essere stata investita da un treno che transitava sulla linea Milano-Mantova. Una tragedia che ancora oggi non ha trovato risposte chiare. Le indagini della Procura di Lodi proseguono. Domenica alle 10 è stata fissata la simulazione dell’incidente proprio sul passaggio a livello nel Basso Lodigiano. E la famiglia Conzadori ha già annunciato che ci sarà.

Signor Conzadori, domenica saranno passati tre mesi dalla tragedia. Come sta? "Ancora oggi insieme alla mia famiglia non riesco a trovare pace per quello che è successo ad Elisa. La sua morte è inspiegabile e difficile da accettare".

In che senso? "È chiaro che qualcosa al passaggio a livello di Maleo non ha funzionato quel giorno. Le sbarre aperte, la macchina di mia figlia che riesce ad attraversare, il treno che travolge l’auto. È tutto inspiegabile. Non si può morire così nel 2020".

Cosa è rimasto nella sua mente del giorno della tragedia? "Io, che sono divorziato dalla madre di Elisa, ma in buoni rapporti, ero a una festa quel giorno. Appena ho saputo dell’incidente non potevo crederci. Mi sono subito messo in macchina e ho raggiunto il luogo dove è avvenuto l’incidente. È stato devastante, il ritorno di un incubo. Nel 2004 persi un altro figlio, Alex, di 23 anni, per altri motivi".

Le indagini stanno proseguendo. Domenica ci sarà una nuova simulazione sul posto. Ha fiducia nella giustizia? "La Procura di Lodi sta facendo un lavoro importante per poter arrivare alla verità. Giusto togliere ogni dubbio per capire cosa sia accaduto veramente sul passaggio a livello. Quello che noi sappiamo per certo è che le sbarre erano alzate. Domenica parteciperemo alla simulazione, con me ci sarà la mia ex moglie, mia figlia Laura e il fidanzato di Elisa".

Per Rfi, l’azienda responsabile del passaggio a livello di Maleo, invece, non ci sarebbe stato un malfunzionamento delle sbarre. "È una versione difficile da accettare. Mia figlia ha attraversato i binari con le sbarre alzate. Qualcosa non ha funzionato. Chi ha sbagliato dovrà pagare. Mia figlia non me la restituirà nessuno, ma morire in quella maniera non è accettabile, bisogna garantire sicurezza per il bene di tutti".