PAOLA ARENSI
Cronaca

Le sfide verso il 2030. Provincia ai raggi X. Esportazioni al top. Cresce l’occupazione

Presentata a Cascina Sesmones di Cornegliano Laudense una ricerca del Centro studi di Assolombarda. Il 47,3% delle imprese del territorio non trova personale specializzato.

Le sfide verso il 2030. Provincia ai raggi X. Esportazioni al top. Cresce l’occupazione

Le sfide verso il 2030. Provincia ai raggi X. Esportazioni al top. Cresce l’occupazione

Nel Lodigiano il personale qualificato è introvabile e scarseggiano i servizi per le famiglie, ma crescono gli occupati e l’incidenza industriale, grazie a manifatturiero e agricoltura, con l’esportazione all’estero al massimo storico. E’ quanto emerge dalla ricerca “Your Next Lodi 2030”, l’ analisi, presentata ieri a Cascina Sesmones di Cornegliano Laudense, realizzata, per la prima volta in modo così strutturato, dal Centro studi di Assolombarda, con Politecnico e Bicocca. Sono stati considerati numeri, infrastrutture, capitale umano, terzo settore. Emerge che il 47,3% delle imprese non riescono a trovare personale qualificato e quindi occorre pensare a formazione specifica. Si dovranno affrontare sfide come la transizione ecologica e digitale, ma come punto di forza c’è la crescita dell’esportazione, con un massimo storico di 5.7 miliardi nel 2023 e degli occupati. Rispetto alla media regionale, l’economia lodigiana si caratterizza per una maggiore incidenza del valore aggiunto industriale (27,0% vs 23,7% a livello lombardo) e agricolo (3,2% vs 1,0%), a testimonianza di un sistema capace di affiancare un forte profilo manifatturiero all’eredità di un importante passato agricolo. La provincia rappresenta il 3,3% della Lombardia per superficie e il 2,3% della popolazione e vale 1,6% dell’economia regionale. Ma pur essendo la penultima provincia di Lombardia, il Lodigiano ha una maggiore incidenza del valore aggiunto industriale per il forte profilo manifatturiero (dimensione cresciuta da 9,6 a 12,1 addetti per Unità locale) e un importante passato agricolo. Inoltre cresce l’esportazione, con un massimo storico di 5.7 miliardi nel 2023 e gli occupati crescono del 2,8% tra il 2019 e 2023, il doppio dell’incremento regionale. Il tasso di occupazione è in crescita di oltre 1,7 punti percentuali rispetto al pre-Covid e c’è stato un ridimensionamento della disoccupazione giovanile. Le famiglie si trovano però spesso in difficoltà con i servizi per l’infanzia, in un territorio che conta in media solo 26 posti in asilo nido su 100 bambini.

In Provincia di Lodi soltanto il 47,5% della popolazione con 9 anni o più ha una bassa scolarizzazione (licenza media o inferiore), una quota piuttosto ridotta. Però il capitale umano lodigiano appare leggermente sbilanciato verso i diplomati rispetto a profili con livelli di istruzione terziaria o superiore e questi ultimi si concentrano in prevalenza nei poli di Lodi e Codogno. La rete ferroviaria presenta alcune criticità date dalla presenza di tratti a binario unico e non elettrificati (linea Pavia-Codogno-Mantova), di sovrapposizioni di linee diverse (tra Casalpusterlengo e Codogno) e di passaggi a livello, tutti elementi che si ripercuotono sulla qualità del servizio. La Provincia di Lodi conta 16 poli con una estensione territoriale superiore a 300mila metri quadrati, fino al massimo di più di due milioni di metri quadrati nel caso dell’area denominata Mirandolina tra Codogno e Fombio. Per quanto riguarda la logistica, gli edifici superiori a 5.000 mq dedicati a questa funzione coprono una superficie totale (superficie coperta) di poco superiore al milione di metri quadrati. Si evidenzia una netta polarizzazione servizi a Lodi, Sant’Angelo Lodigiano, Casalpusterlengo, Codogno. Le strutture ricettive alberghiere e non alberghiere si concentrano prevalentemente nella città di Lodi (53 strutture su 138).