MARIO BORRA
Cronaca

Le fatture erano mendaci. Frode fiscale milionaria. Sequestrati soldi e Jaguar

Sigilli della Finanza a 450mila euro depositati su diversi conti bancari oltre a 60mila euro di quote societarie e al bolide intestato a uno dei 12 coinvolti.

CASALPUSTERLENGO (Lodi)

Frode all’erario, la Guardia di Finanza dellla compagnia di Casalpusterlengo scopre e smantella una rete di persone, dodici in tutto, che, in diverse province lombarde, Milano, Bergamo, Brescia e Cremona, aveva messo in piedi un sistema di malaffare nel settore della meccanica generale attraverso il quale aveva sottratto al fisco oltre un milione e 700 mila euro (posti sotto sequestro) mediante fittizie fatturazioni e costi non veritieri inseriti nelle dichiarazioni fiscali annuali.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini delle fiamme gialle, tutto ha avuto origine dall’analisi di operazioni finanziarie sospette effettuate da e verso conti correnti riconducibili ad un unico soggetto, un 45enne domiciliato nel Bresciano e nato in Egitto, già agli arresti domiciliari per un’altra ragione e intestatario di numerose imprese totalmente sconosciute al fisco.

L’imprenditore sotto accusa di fronte ad operazioni commerciali riportate nei documenti fiscali, ma mai avvenute, non disponeva, infatti, della forza lavoro e delle attrezzature idonee ad effettuare le prestazioni lavorative relative a quelle operazioni commerciali. I documenti fiscali poi erano tutti pagati con provviste tracciabili, poi però restituite per contanti o reinvestite verso società operanti in Germania, Spagna, Francia e Belgio.

I finanzieri hanno seguito il flusso di denaro, ricostruendo minuziosamente i vari passaggi riscontrando dunque l’evasione fiscale. L’indagine ha permesso di individuare le imprese che hanno emesso materialmente le fatture ritenute false, le società che le hanno messe in nota e, in seconda istanza, i conti correnti e i beni dei titolari. Il successivo provvedimento di sequestro disposto dalla Finanza su mandato della Procura di Lodi, ha consentito di recuperare, su diversi conti bancari, circa 450 mila euro, oltre a 60 mila euro di quote societarie ed una Jaguar intestata ad uno dei responsabili.

Le fiamme gialle ribadiscono che le indagini sono al momento ancora nella fase preliminare e dunque gli accertamenti e le verifiche proseguiranno.