UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

La trappola non va a segno. Estorsione hot, arrestato

Aveva chiesto soldi per "ripulire" la Rete da materiale compromettente. Lei però non aveva mai scattato foto a sfondo sessuale e ha chiamato la polizia.

La trappola non va a segno. Estorsione hot, arrestato

La trappola non va a segno. Estorsione hot, arrestato

Soldi per eliminare sue immagini a sfondo sessuale, che alla fine sono risultate inesistenti. Un uomo di 32 anni, residente a Confienza e con precedenti di polizia, è stato arrestato dagli agenti della questura di Vercelli con l’accusa di estorsione. Alla sua vittima, una donna di 58 anni che abita a Vercelli e che aveva contatto via mail, aveva chiesto 500 euro per "ripulire" la Rete da quel materiale compromettente. Un tentativo maldestro, perché la donna si è immediatamente rivolta alla polizia e ha finto di accettare la richiesta di denaro, fissando un appuntamento. A quel punto il trentaduenne lomellino, che non è chiaro come sia venuto in possesso della mail della sua vittima designata, deve aver pensato di essere ad un passo dall’intascarsi un po’ di denaro facile. Alla donna ha perciò ordinato di mettere i soldi all’interno di una busta gialla e di nasconderli sotto una pietra nelle immediate vicinanze di un piccolo santuario sperduto nelle campagne tra Palestro e Vinzaglio a cavallo tra le province di Pavia e Novara dove l’uomo è arrivato a piedi. Un luogo che deve aver reputato sicuro per lo scambio e con pochi rischi di essere sorpreso. Quello che non aveva messo in conto però era che all’appuntamento ci fossero anche gli agenti della Squadra Mobile che, non appena ha preso la busta, lo hanno bloccato e tratto in arresto con l’accusa di estorsione. Il suo ricatto è crollato miseramente e per lui sono scattate le manette ai polsi.

Già processato per direttissima, ha chiesto ed ottenuto di poter patteggiare una pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione. Il giudice gli ha concesso il beneficio degli arresti domiciliari. Ma le indagini dei poliziotti della questura del capoluogo piemontese sono ancora in corso: da appurare, tra gli altri aspetti di una vicenda che sembra essere ancora contornata da zone d’ombra, c’è il possibile coinvolgimento di altre persone. Occorre capire cioè se l’iniziativa del trentaduenne di Confienza sia stata solo sua o se possa rientrare in uno scenario più ampio di ricatti telematici a sfondo sessuale. Gli accertamenti, tra l’altro, hanno evidenziato che le immagini alle quali l’uomo aveva fatto riferimento per avviare il proprio ricatto, in realtà non sono mai esistite. E proprio per questo la vittima designata non ha avuto la minima esitazione a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine e far cadere il malvivente nella trappola che gli era stata tesa.