PAOLA ARENSI
Cronaca

La rivolta dei professori Si dimettono in venti per i dissidi con la preside

Succede all’Istituto Comprensivo di Garlasco, che in Lomellina riunisce 13 plessi tra materne, elementari e medie. La “fronda” è nata fra duecento insegnanti .

La rivolta dei professori Si dimettono in venti per i dissidi con la preside

Non si sono trovati in accordo con la gestione da parte della nuova dirigente scolastica e hanno deciso di dimettersi dagli incarichi interni. È la forma di protesta che sta interessando l’istituto comprensivo di Garlasco, struttura da quest’anno retta dalla professoressa Sonia Mastroleo e che raggruppa, tra scuole materne, elementari e medie ben 13 plessi.

Ad essere interessate sono non solo le scuole di Garlasco ma anche di diversi Comuni confinanti come quelli di Alagna, Borgo San Siro, Dorno, Gropello e Zerbolò. A contestare le decisioni della dirigente sono stati venti insegnanti sui circa 200 che operano nell’istituto comprensivo, quindi una parte decisamente minoritaria. Da anni mancava la figura di un dirigente di ruolo; nel tempo se ne erano alternati diversi sino alla nomina della professoressa Mastroleo che, evidentemente, deve essere andata in attrito con una parte del corpo insegnante.

"Io continuo a lavorare – si limita a commentare l’interessata – senza prestare attenzione a calunnie e maldicenze". Non è escluso che si affidi a un legale. Ieri mattina si è svolto un incontro all’Ufficio scolastico regionale tra il segretario generale della Uil Scuola Rua della Lombardia, Abele Parente e dal segretario responsabile della Uil Scuola di Pavia, Luigi Verde e il dirigente dell’Ufficio, Loris Perotti. "L’Ufficio scolastico regionale era a conoscenza della situazione – spiega Parente – e proprio per questo abbiamo insistito affinché si intervenisse in fretta. La stessa dirigente infatti aveva creato grossi problemi a Solbiate. Avevamo pensato che il problema fosse l’effetto di un mancato inserimento nel territorio ma adesso le cose si stanno ripetendo: il problema forse è differente".

Umberto Zanichelli